Un articolo del Guardian del 20 agosto 2007 raccontava di un incidente nucleare potenzialmente grave avvenuto negli USA nel 2005, in un sito gestito da una ditta privata, la Nuclear Fuel Services Inc., che produce combustibile nucleare per la marina USA in Tennessee. L’incidente riguardava la riconversione di armi nucleari in combustibile per reattori nucleari per la produzione di energia.
Nell’evento, 35 litri di una soluzione contenente uranio altamente arricchito (cioè quello usato per gli ordigni nucleari) si versarono sul pavimento. Un supervisore se ne accorse perché vide un “liquido giallo” che veniva fuori da sotto una porta (che controlli efficaci…..). Se questo liquido si fosse raccolto in qualche luogo (e c’erano due possibilità, la tromba di un ascensore e il contenitore a guanti per la manipolazione verso cui la soluzione veniva trasportata al momento dell’incidente), avrebbe potuto avvenire una reazione nucleare incontrollata, e con tutta probabilità una o più persone avrebbero ricevuto dosi letali di radiazioni. L’evento è stato all’epoca secretato per timore di rivelare segreti militari. All’azienda non è stata data alcuna multa, solo una richiesta di migliorare le proprie politiche relative alla sicurezza.
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