John Fitzgerald Kennedy
22 novembre 1963 – 2017:
La guerra in Vietnam.
L’aggressione a Cuba.
L’omicidio di Marilyn Monroe che lavorava per il partito comunista messicano informandolo di quanto riusciva a sapere alla Casa Bianca.
Poco o nulla sul fronte dell’integrazione dei neri, tanto che la lotta di Martin Luther King sarà ancora lunga.
Sostegno delle dittature latinoamericane.
Kennedy è stato la coerente guida del “mondo libero”, ovvero del campo imperialista armato dalla NATO, impegnato a contrastare tutti i movimenti di liberazione di Africa, Asia e America Latina e fare guerra fredda al campo socialista.
Che sia morto in un attentato 50 anni fa, dispiace, come per chiunque venga ucciso, piangerlo come una grave perdita per l’umanità, mi sembra eccessivo, fuori luogo e imbarazzante.
Io piango le donne e gli uomini che in ogni parte del mondo sono morti per le sue politiche nei suoi tre anni di presidenza, in Vietnam e in Congo, nelle fabbriche tessili indiane e nelle piantagioni di banane guatemalteche e in mille altri luoghi della terra.
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