[Il testo che segue è parte integrante in forma di riassunto, del mio lavoro sull’arte di prossima pubblicazione.]
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La presente epoca, poco significativa sotto il profilo artistico, è caratterizzata da mancanza di motivazioni. L’uomo contemporaneo vive in una natura (che è la sua cultura di riferimento) che lo pone fuori da qualsiasi motivazione nel fare, costruire, adattare il mondo. Viceversa è il mondo che sta adattando l’uomo: lo riduce a puro strumento della propria, intrinseca logica di Sistema. Tutto si soddisfa attraverso il Sistema.
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La distruzione operata dall’industria che ha come conseguenza l’annientamento dell’Europa pre-capitalistica, allontana definitivamente l’uomo dalle sue radici. Quest’uomo sradicato, incapace di avere cura di se stesso e dei propri simili, è prodotto di questo sistema che – appunto – non necessita di uomini ma di docili strumenti.
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Arte o entropia: questo è l’aut-aut della questione. Anche l’arte – come la politica o la filosofia – risente dell’attacco della società di massa nell’epoca della finanziarizzazione dell’economia. Anche l’arte come tutti i riferimenti precedenti a questo tipo di società è messa a tacere dall’immane rumore sprigionato dalla società del consumo per il consumo. Il rumore di fondo copre tutte le voci che cantano temi non assimilabili a quello del consumo. L’unica alternativa – che non è solo creativa ma anche educativa – è l’arte come creazione, costruzione, invenzione, apprendimento, ingegno.
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Che l’arte sia serva e influenzata dalle strutture socio-economiche è dimostrato dal suo essere riflesso dell’andamento dell’epoca di riferimento. La sua miserevole condizione odierna, il suo rimestare nelle idee del passato, il suo essere copia seriale senza cura, esperienza e studio, quindi senza spessore culturale, ne sono la dimostrazione.
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Semplicità, velocità, successo (nell’essere consumato). Per avere successo bisogna essere semplici e veloci.
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Nota alla mia tesi sulla scissione di ciò che è falsamente unito. Scindiamo per poter ricomporre l’uomo ma ripulendolo dalle sedimentazioni inutili.
I precedenti paragrafi vanno integrati con le seguenti postille:
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Nella creazione artistica bisogna valutare bene gli effetti della distruzione del vecchio sistema di valori senza che questo fosse sostituito da uno nuovo e valido.
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L’arte ha una dimensione oggettiva, strutturale nel prodotto fisico della creatività; e uno sovrastrutturale nell’idea che ci si fa di questo processo di creazione. In questi decenni abbiamo assistito al trasferimento del potere dal mondo politico a quello economico. In che termini ciò influisce nella nostra produzione artistica e come meglio evidenziare i cambiamenti avvenuti.
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Oggi, il controllo sociale avviene attraverso la macchina dei consumi. Gli imperativi sono: lavoro, produzione, consumo. Come la produzione è importante per la creazione del plusvalore, così il consumo lo è per la sua realizzazione.
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