Non nutriamo particolari speranze nel M5S, né ammiriamo acriticamente tutto ciò che fa. Non crediamo affatto che questo Movimento possa rappresentare la svolta palingenetica dell’Italia. Qualche mese fa siamo stati invitati ad una riunione del M5S che, tuttavia, non ci ha entusiasmati.
Mentre il merito della riunione (impostare una politica nuova per la città in cui viviamo) era fondato, il metodo (un sondaggio) non era la soluzione migliore per impostarne il percorso. Vogliamo spiegarci. L’Italia e Trieste non hanno bisogno di riempire una lista dei desideri, come fanno i bambini quando si aspettano un regalo per le festività. Questa è, al contrario, l’eredità della vecchia politica, quella del consenso che ci ha portati dove siamo. L’Italia e Trieste, purtroppo, hanno bisogno di scelte impopolari, di duro lavoro e assunzioni di responsabilità, nonché di tante rinunce. Anche un partito della sinistra radicale se esistesse, al pari di tutti gli altri, dovrebbe essere cosciente di ciò, altrimenti prenderebbe in giro i propri referenti sociali. I sondaggi possono servire a comprendere cosa pensano le persone, ma non possono essere tradotti in un programma elettorale, come invece si è voluto fare.
Paolo Menis è una brava persona ed ha svolto, e continua a svolgere, un lavoro più che decoroso rispetto a tanti politici navigati che siedono da tempo in Consiglio comunale. Tuttavia, sappia che dovrebbe lavorare di più per alzare il livello complessivo dei sostenitori ed animatori del M5S locale. Si deve misurare con alcuni fatti fondamentali ed esprimersi chiaramente su: 1) la questione immigrazione; 2) la politica dei 5S per le minoranze; 3) guerra e pace, laddove le nostre forze armate sono coinvolte in conflitti o fanno favori all’alleanza atlantica anche contro gli interessi italiani; 4) strategia economica per la città; 5) l’islamofobia.
Alle ultime elezioni amministrative lo abbiamo sostenuto, viste le disperanti alternative in gioco, pur esprimendo un sostegno critico e vorremmo capire meglio dove il M5S andrà a parare e che cosa farà per vincere le prossime tornate elettorali, prendendo coscienza del fatto che non lo sosterremo più nel caso abbia dei cedimenti sulle questioni fondamentali di cui abbiamo esposto sopra cinque punti essenziali.
Inoltre, che ne pensano i 5S del pellegrinaggio di Di Maio nei centri di potere internazionale, tra la City di Londra ed Israele?
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