Nome?
Età?
Occupazione?
Macchina preferita?
Fidanzati?
Cosa cerchi in un uomo?
Quanti libri leggi?
Segui la politica?
Hobby?
Io non credo nei tuoi valori, bambola.
Non vendo la mia testa per un bel culo anche se il tuo.
E continui a provocarmi dicendomi
che sceglieresti uno bello e ricco al posto mio.
Il piacere di sentirti il culo al caldo
ti fa dimenticare che fuori c’è tanta di quella merda.
Cara sei ingenua
ma di un’ingenuità part-time
per te il male non esiste
ma lo pratichi; o se lo pratichi.
Sei ferma al libero arbitrio:
non esiste la necessità.
Per te tutto quello che fai
diventa pura contingenza.
Carnefici e vittime non li distingui
tutti uguali ma guarda un pò!
Come se le differenze
stessero nei jeans o nei fusò.
Per te gli uomini son neutri attori
di un teatro vuoto e spoglio
marionette senza fili
per un pubblico di bimbi.
Bella insensata
ed io che ti presto attenzione
coi tuoi vestitini provocanti
sempre all’ultima moda.
Con quel sorriso ammiccante
chi non ti farebbe la corte?
Ma il rischio per me sarebbe
quello del giocattolo intelligente.
Si, ti ho guardata bene
sei proprio una bella donna.
Di una bellezza che non conosce
la stanchezza e il dolore.
Il tuo sorriso facile
da donna da tutti anelata
diventa sublime immagine
quando pretendi da me un’occhiata.
[Bene, accomodati!
Nessuno ti toglierà l’onore
di fare la tua scelta,
di cogliere le opportunità]
No, non verrò con te
No, non seguirò te
No, non cambierò
No, non verrò con te
altrimenti mi si fredda il caffè.
Devi essere una di quelle donne che sanno fare felice un uomo
soprattutto dopo averlo imbalsamato e appeso al muro come un trofeo di guerra.
Devo mettermi d’impegno a disgustare
i tuoi amici tutti fighi e ricchi.
Devo divertirmi a scandalizzare
occhi pieni di fatue convenzioni.
Devo far scoppiar la testa al tuo ganzetto
che sicurezza t’offrì s’un piatto d’oro.
Devo uscire la sera con te sempre più bella
circondati da occhi invidiosi.
Voglio farti conoscere un mondo molto oscuro
pieno di peccati e di rimorsi.
Voglio farti conoscere uno stato buio
un mal di vivere a te sconosciuto.
Voglio contagiarti di una malattia
insanabile, profonda come il mare.
Voglio farti bere il calice del male
pieno di verde fiele e di dolore.
Voglio baciare le tue profumate labbra
lasciandoti assetata di piacere.
Voglio accarezzare la tua pelle liscia
e che un brivido di voluttà prenda il tuo corpo.
Voglio ferire nel profondo la tua carne
e che sia per sempre maledetta.
Voglio darti un’addio colmo di rancore
il mio imperituro dono velenoso.
Voglio farti rimangiare quella frase
che mi dicesti un giorno a letto.
Non mi impegnerò mai con un uomo che abbia come ideale
quello di svuotare il mare con un ditale.
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