Dal momento che si diffuse la notizia della strage di Utoya, la prima cosa fatta da commentatori e bloggers fu quella di definire l’attentato come se fosse di matrice islamista. Questo attacco eseguito in nome dell’Occidente, contro la sinistra e contro chi è tollerante con i musulmani, è stato rimosso dal contesto informativo e politico.
Contrariamente a quanto fatto nei riguardi del terrore islamista, considerato sempre come coerente espressione e conseguenza di quella cultura, per quanto riguarda il terrore occidentale di destra si è negato qualsiasi aggancio alla violenza presente nella nostra società ed alla nostra cultura, riuscendo a far slittare il tutto in un ambito caratterizzato dalla follia e dai comportamenti bizzarri. Si è, quindi, costruito un doppio standard, disumanizzando il discorso pubblico.
Tutto questo è stato portato avanti e curato dalla cultura ufficiale, veicolata dai media mainstream che hanno contribuito a creare questo doppio standard e, in definitiva, questo stato di cose.
Il paradosso rappresentato dal richiamare la gloria e forza della “civilizzazione occidentale” messa a rischio da un numero ristretto di immigrati ridotti in povertà e senza potere alcuno, è la cifra del delirio e dei processi psicologici che sottendono questa situazione. La sinistra o ciò che per sinistra si intende, inclusi tutti coloro che dimostrano empatia per gli altri esseri umani, stranieri inclusi, vengono, di conseguenza, criminalizzati.
Be the first to comment on "Utøya."