Capire poco o non capire nulla. Una bella differenza.

Terrordrome
Terrordrome

I vicini dai casa non parlano quasi d’altro se non di ISIS e minacce. “Maledetti bastardi”, è una “brutta cosa” che ci capita. “Ci hanno minacciati”. Sui mezzi incontriamo una deviazione con i vigili urbani che ci dirottano giù per un’altra strada, quindi “non è stato l’ISIS, stavolta”. Chiaramente l’emergenza immigrati/profughi c’entra e se non c’entra ce la facciamo entrare.

Siamo alla psicosi. Il salto di qualità, dall’immigrazione al terrore, è stato propedeutico alla psicosi. Uno stato mentale preparatorio a conflitti e sacrifici che durerà a lungo, molto a lungo. I mezzi d’informazione mainstream non fanno altro che bombardare (scusate il linguaggio guerresco) le stesse cose, tralasciando quello che succede nel mondo (tantissimo) ed in parte ci coinvolge. Un’operazione riuscita, direi. Questi mezzi d’informazione, col nulla osta di chi ci governa, hanno una bella e grossa responsabilità nella creazione del clima psicologico.

La questione, tuttavia, non è solo questa. Ho letto che Alleanza Popolare vorrebbe creare una lista elettorale per le prossime elezioni, quelle del 2018. Si avvicinano le elezioni e la prima cosa che si pensa è fare le liste. Passiamo oltre.

Io credo che nessuna persona sana di mente che avesse un minimo a cuore, come si dice, le sorti della sinistra in Italia, si presenterebbe, in queste condizioni, alle elezioni. Verrebbe massacrata dalla stampa mainstream (“amici degli scafisti e dei terroristi”) nonché da tutte quelle forze che occupano lo spazio politico italiano, fatalmente tutte di destra più o meno moderata, dal PD in poi. Il quale, infine, dopo aver marginalizzato l’Alleanza, con supremo sprezzo del ridicolo, proporrebbe – magari – a quella stessa forza ed in maniera ricattatoria e salvifica un’alleanza (col la a minuscola) elettorale.

Per pensare a presentarsi alle prossime elezioni bisogna essere proprio degli sprovveduti, per non dire altro. Ci vuole ben altro: una forza politica che ricominci da zero a fare educazione agli italiani, ad insegnar loro a leggere e scrivere il mondo che li circonda, iniziando da quel poco che si ha (amici, parenti, conoscenti, simpatizzanti, antipatizzanti…) e strappare anche solo poche persone all’avversario. Anche perché qui non si tratta di vincere, si tratta di non far stravincere gli altri.

Presentarsi alle elezioni è una scorciatoia al problema di non avere un seguito o una capacità di rappresentanza, ma è bene ribadirlo, non esistono scorciatoie, come non esistevano nel passato (vedi la storia del movimento operaio e socialista, con i quali coloro che ci hanno preceduti hanno avuto a che fare). L’unica strada praticabile e possibile, è quella di un lavoro lungo e costante, di anni, come quello che è stato fatto dai nostri avversari, che possa – un giorno – portare dei frutti. Ma prima bisogna capire cosa si vuol fare da grandi.

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About the Author

Sergio Mauri
Blogger, autore. Perito in Sistemi Informativi Aziendali, musicista e compositore, Laurea in Discipline storiche e filosofiche. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Terra d'Ulivi nel 2007 e nel 2011, con Hammerle Editori nel 2013 e 2014, con PGreco nel 2015 e con Historica Edizioni e Alcova Letteraria nel 2022 e Silele Edizioni (La Tela Nera) nel 2023.

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