Reazionari e rivoluzionari, atei e cattolici, in un’inedita alleanza, sono d’accordo su una cosa: dare addosso a Grillo e alla “sua” creatura pentastellata.
Chi lo attacca, tuttavia, alla fine della fiera, non ha saputo fare meglio di quel poco che hanno fatto Grillo e i suoi Stelle. Che, tuttavia, hanno modificato i parametri della lotta politica.
Vorrei, tuttavia, ricordare una cosa di Grillo che è stata del tutto accantonata poiché interroga direttamente il carattere degli italiani. Grillo fu espulso, in piena epoca craxiana e ben prima del famoso editto bulgaro, dalla Rai, per aver dato dei ladri ai socialisti! Da quel momento non lavorò più in TV, a parte qualche breve apparizione al successivo Sanremo. Durante l’era Berlusconi, degno allievo di Craxi, seguiranno altre espulsioni eccellenti, dirette o indirette: Luttazzi, Biagi….i fratelli Guzzanti. E che dire del siluramento (mediatico) di un politico come Dipietro?
Ora, nessuno pretende che gli italiani adorino l’atto di coraggio dell’allora Grillo (anche’egli teneva famiglia!), ma che si ricordino – almeno – del coraggio che ebbe a dire quel che disse, un coraggio che molti dei suoi detrattori non si sono nemmeno mai sognati.
Da Wikipedia:
Le sue esibizioni andarono caratterizzandosi, nel tempo, per una crescente quota di contenuti satirici, espressi in forma sempre più diretta e pungente. Il 15 novembre 1986, durante un varietà televisivo del sabato sera, pronunciò una battuta sul Partito Socialista e sul suo segretario Bettino Craxi, all’epoca anche Presidente del Consiglio dei Ministri:
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