di Sergio Mauri
Erminia.
Amante ignorata ed infelice, come il Tasso, appassionata nel suo amore per Tancredi. Un amore pudico e trepido.
Clorinda.
Donna guerriera. Non è seduttrice né amante. Può essere la figurazione della donna di Corte superba ed impenetrabile, enigmatica. La sua conversione in punto di morte al cristianesimo ad opera di Tancredi che la uccide per errore è luce di grazia, adempimento di una predestinazione. Tasso la divinizza attraverso la morte.
Armida.
Doppia natura di maga e donna sensuale, perciò affascinante. Il magismo – per Tasso – è qualcosa di meramente intellettuale a cui egli non crede. Armida si innamora di Rinaldo. Rimane sempre maga e maliarda; donna astuta. Si sottomette alla morale, si converte e si ricongiunge all’amato Rinaldo.
Goffredo (di Buglione).
Perfetto eroe controriformistico, statico.
Rinaldo.
Fondatore della stirpe estense, entusiasta ed appassionato, è la parte celebrativa del poema.
Tancredi.
Malinconico e sfortunato come Tasso.