di Sergio Mauri
Voltaire è il rappresentante maggiore del partito dei filosofi. Drammaturgo, storico e filosofo, intellettuale anticonformista. Nelle Lettere inglesi (1734) esalta l’Inghilterra per la sua realtà culturale e politica, perciò le lettere furono definite “la prima bomba scagliata contro l’Antico regime”. Egli lottava per una società che rispettasse le libertà individuali, per uno Stato tollerante tuttavia in grado di far rispettare le leggi. La battaglia politica andava svolta attraverso la mobilitazione dell’opinione pubblica.
La formazione e la crescita dell’opinione pubblica si ebbe a partire dal ‘700 ed in Inghilterra, con la nascita di diversi giornali. In Francia i giornali nacquero un pò più tardi. Il pubblico, nonostante i successi nella lotta contro l’analfabetismo, era ancora limitato. Tuttavia, i caffè, i salotti, le società scientifiche ed accademiche, le biblioteche circolanti e le società di lettura svolsero un ruolo di moltiplicatori di notizie, mentre il pubblico era per la maggior parte di estrazione borghese.
Nasce dunque l’Enciclopedia, ad opera di Diderot e d’Alembert che riescono a pubblicare in 20 anni, dal 1751 al 1772 l’Enciclopedia o dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri. L’Enciclopedia fu il progetto attorno al quale ruotò il partito filosofico di Francia. L’obiettivo dell’operazione, in sostanza, era il raggiungimento della libertà.
Questa stessa opera, per la prima volta, era stata progettata e realizzata da una società di letterati senza legami con accademie o centri di potere culturale; era un’opera libera dalla censura; era permeata da un ideale di libertà politica che partiva da molto lontano, dalle città greche e dalla repubblica romana. Nell’opera si poneva la volontà popolare come fondamento del governo. Si cercava allora di porre un freno al dispotismo e si vagliava l’ipotesi del contrattualismo. Contemporaneamente si aspirava alla libertà economica e alla difesa di quella fisica dell’uomo da qualsiasi forma repressiva o condizionamento.