di Sergio Mauri
Nel mentre si parla di caro bollette, disoccupazione marciante con Mattarella che invece fa notare che il PIL, comunque, è in ascesa, ci si dimentica di un ulteriore problema, quello dei mutui-casa. Il PIL in ascesa è tuttavia un’illusione di Mattarella che funziona solo sul brevissimo termine, poiché durante il primo anno di pandemia abbiamo perso intorno al 12% dello stesso, per cui prima di recuperare il pre-pandemia dobbiamo ancora attendere. Dopo il recupero del PIL pre-pandemia c’è il recupero del PIL pre-2008, con cui non abbiamo ancora chiuso i conti. Al governo viene in aiuto, al contrario di noi cittadini, l’inflazione che gonfia il PIL ma non il debito, per cui il rapporto debito/PIL calerà, dandoci un po’ di respiro. (Meno male che gli automatismi dell’economia funzionano!). Ed è la ragione per cui il governo continua a mantenere una certa calma, nonostante il buio all’orizzonte.
Come la mettiamo, comunque, con tutti quei cittadini che hanno comprato casa col mutuo a tasso variabile e, forse mal consigliati all’inizio, si sono visti aumentare le rate di rimborso dello stesso? Le banche non sono controllabili? Il governo non riesce a esercitare la propria sovranità in capo al sistema finanziario di questo paese in modo da non far perdere ai propri cittadini quello che, duramente, hanno costruito? Perché, giustamente, si parla molto di bollette, ma pochissimo di rapporti con banche e finanziarie, in un paese dove tre quarti della popolazione compra casa, spesso col mutuo.
Lo considero un fallimento, l’ennesimo, della politica, un tema che andrebbe discusso, ma che invece viene nascosto sotto il tappeto. Un fallimento sia da parte di chi governa sia da quella dell’opposizione.
