di Sergio Mauri
Diritti reali e proprietà.
I diritti reali sono i diritti sulle cose. Sono i poteri che gli esseri umani hanno sulle cose. Sono diritti assoluti perché devono esser rispettati da tutti.
Opposti ai diritti assoluti ci sono quelli relativi: diritti di credito o obbligazione; diritti fra persone.
La proprietà è un diritto reale.
Ci sono anche i diritti reali limitati: la superficie, l’usufrutto, la servitù e l’enfiteusi.
I diritti sono limitati perché chi ha il diritto sulla cosa non la può distruggere, come nel caso della proprietà privata. L’usufrutto è il diritto di utilizzare un bene che appartiene ad un altro. Non può però contemplare il diritto di modificarla radicalmente.
La proprietà è un diritto assoluto perfetto: permette la distruzione della cosa.
L’usufrutto è un diritto limitato.
La proprietà è il diritto assoluto perfetto. Viene riconosciuto dalla legge per dare al proprietario la massima possibilità di sfruttamento della cosa.
Ai proprietari sono vietati quegli atti che possono nuocere a terzi. Sono detti anche atti di emulazione.
La proprietà serve per ricavarne un utile.
Espropriazione: trasferimento coattivo definitivo della proprietà privata di un bene dal proprietario ad un ente pubblico. Avviene in caso di pubblica utilità dietro pagamento di un’indennità.
Requisizione: lo Stato per un tempo limitato, temporaneo, utilizza i beni privati, sempre dietro pagamento di un’indennità.
Ammasso: acquisto coattivo di generi alimentari per trasformarli e distribuirli a prezzi politici secondo le proprie necessità.
Lo Statuto Albertino è la prima costituzione del Regno d’Italia.
La materia dei limiti (nella proprietà immobiliare) dei poteri del proprietario nei confronti dei suoi vicini, è regolata più dettagliatamente. Ad esempio, c’è una norma che vieta le immissioni, cioè i rumori, gli scuotimenti, ecc..
le costruzioni vanno tenute a un metro e mezzo dal confine. Nel nostro sistema tra due immobili ci devono essere 3 metri di distanza oppure l’aderenza.
La proprietà si estende indefinitamente sopra o sotto l’immobile.
Ci sono dei limiti nella costruzione delle finestre e dei balconi: le prime ad almeno un metro e mezzo dal confine. Idem per il bordo del terrazzo.
L’usufrutto più comune è quello dei genitori verso i figli nudi proprietari. Puù essere costituito per legge, contratto, testamento. L’usufruttuario deve restituire la cosa come l’ha ricevuta.
I tributi sul patrimonio sono a carico del nudo proprietario, quelli sul reddito a carico dell’usufruttuario.
La superficie: il diritto di superficie è inerente anche al condominio. Ha durata di 99 anni.
Tutto ciò che stà sopra o sotto il terreno è proprietà di chi ha la proprietà del terreno: è il principio di accessione. [Nel diritto civile, l’accessione è un modo di acquisto della proprietà a titolo originario regolato dagli articoli 934 e seguenti del Codice civile italiano.
Secondo un antico e generale principio, la proprietà di una cosa qualificata come cosa principale fa acquistare la proprietà delle cose qualificabili come a essa accessorie.]
Le servitù prediali (fondiarie) sono inerenti i fondi urbani e i fondi rustici.
In genere si dice che la servitù è un peso imposto su di un terreno per il vantaggio di un terreno appartenente a diverso proprietario.
Il conto economico, il conto profitti e perdite, è inerente alla questione della servitù. La servitù è una perdita su di un terreno a profitto di un altro terreno appartenente a diverso proprietario. Le servitù possono essere costituite per contratto o testamento. Le servitù coattive possono essere costituite anche per sentenza o provvedimento amministrativo.
[La sentenza è una decisione di un giudice in una lite fra 2 persone]
Il decreto amministrativo è la decisione unilaterale di un’autorità amministrativa.
La tipica servitù coattiva è la servitù di passaggio.
Il proprietario del fondo servente ha diritto a un’indennità per la servitù. L’altro terreno, quello che ricava profitto, si chiama fondo dominante.
Il passaggio, l’elettrodotto, l’acquedotto, l’infissione di chiusa sono tipici esempi di servitù coattive.
Servitù apparenti e non apparenti: le prime sono quelle per il cui esercizio è necessaria un’opera visibile e permanente (per esempio una strada). Si possono anche acquistare anche per usucapione.
Le servitù non apparenti, invece, sono quelle per il cui esercizio non è necessaria un’opera visibile e permanente e non si possono acquistare per usucapione.
Le servitù sono anche affermative o negative.
Ci sono anche le servitù continue e discontinue. Le prime si possono esercitare in qualsiasi momento lungo tutto l’anno; le altre sono servitù che si possono esercitare soltanto in determinati periodi dell’anno. Queste venivano esercitate in modo stagionale per esempio nel pascolo, per il bestiame.
Si utilizzano per il calcolo d’inizio dell’estinzione del diritto di servitù nelle servitù continue.
Per quelle discontinue, invece, dall’anno in cui la servitù non è più esercitata nonostante fosse utilizzabile.
Vedere anche l’estinzione per confusione, cioè la fusione fra 2 persone.
I diritti reali sono diritti che si raggiungono in vari modi: usucapione, ecc..
ci sono vari mezzi di acquisto della proprietà. L’usucapione è l’acquisto della proprietà per l’utilizzo in buona fede di un bene immobile per 20 anni.
Nel nostro sistema possedere un bene e utilizzarlo sono equivalenti.
Il possesso è il potere su una cosa che si manifesta in un’attività corrispondente all’esercizio della proprietà o di altro diritto reale. Il possesso è costituito da un elemento materiale e uno psicologico.
La detenzione è il “possesso” di una persona che utilizza il bene col permesso di un’altra persona.
Il possesso in buona fede deve essere pacifico, pubblico, continuo e non interrotto, porta all’usucapione.
Per i beni immobili esiste un usucapione abbreviato di 10 anni, con un atto astrattamente idoneo a trasmettere la proprietà.
Il possesso, in beni immobili, è un elemento dell’acquisto della proprietà.
Il possesso di beni mobili si acquista in buona fede, al momento del suo possesso, appunto.
L’usucapione è un modo di acquisto a titolo originario.
Negli acquisti a titolo derivativo c’è l’incertezza amministrativa perché ci potrebbe essere qualche pendenza col precedente proprietario o col venditore.
Usucapione, successione ereditaria e contratto, sono i modi con cui si acquista la proprietà a titolo originario (cioè come se il bene fosse nuovo).
Possesso significa svolgere una attività corrispondente ad un diritto reale.
Trascrizioni sui registri fondiari: sistema latino e tedesco (tavolare).
Il sistema catastale italiano è più farraginoso. I beni non sono “targati” come nel sistema tavolare, ma si cerca il proprietario. Quindi il sistema tavolare tedesco si focalizza sull’immobile e la sua storia. Quello catastale sulla persona.
La successione o eredità può essere testamentaria o legittima. Il testamento è un atto unilaterale di volontà.
Obbligazione e contratto sono 2 facce della stessa medaglia. L’obbligazione è un debito assunto con un contratto.
È un rapporto fra debitore e creditore, ove il debitore è tenuto ad assumere alcune obbligazioni: lavoro, divieti di concorrenza, dare dei soldi, consegnare un bene, ecc..
L’obbligazione da atto illecito è una fonte dell’obbligazione stessa. Poiché il pregiudizio che un soggetto riceve dal comportamento di un altro si considera un danno, allora la legge prevede che debba essere risarcito.
La successione.
L’acquisto della proprietà di un bene da parte di chi succede al defunto. È legata alla famiglia che, a sua volta, è legata al matrimonio.
Successione legittima.
Successione testamentaria: un atto unilaterale che una persona che pensa di poter morire esprime a chi deve lasciare i propri beni. I parenti più stretti hanno sempre diritto ad una quota di riserva: coniuge, figli, genitori.
Il testamento può essere fatto in 3 modi: olografo (scritto interamente a mano dal testatore); segreto (firmato di pungo dal testatore, scritto anche a macchina, e consegnato dallo stesso al notaio); pubblico (è il testamento che il testatore detta direttamente al notaio, con 2 testimoni presenti).
Il testamento è sempre revocabile fino alla morte. Gli eredi, all’atto di successione, possono decidere se accettare o meno l’eredità.
La dichiarazione di successione deve essere fatta entro un anno dalla morte del congiunto. Gli eredi hanno 10 anni di tempo per accettare la successione.
Le obbligazioni. Lo studio del contratto inizia con lo studio delle obbligazioni. Il contratto è un accordo fra 2 o più persone.
Obbligazione: il contratto nel suo divenire.
L’obbligazione è un debito assunto con un contratto. L’obbligazione è un rapporto giuridico fra debitore e creditore in base al quale il debitore deve svolgere una prestazione (un comportamento) nei confronti del creditore. I tipi sono 3: dare, fare, non fare.
La prestazione deve avere un carattere patrimoniale.
Obbligazioni da fatto illecito. La responsabilità può essere contrattuale o extra-contrattuale.
Il lieto fine dell’obbligazione si chiama adempimento; il contrario si chiama inadempimento. Il contratto prevede che la stipula avvenga tra persone capaci di intendere e di volere. Per l’adempimento non c’è questo requisito obbligatorio.
La legge dice: se non è determinato il tempo in cui la prestazione deve esserci, il creditore può chiedere che venga eseguita subito. Se non c’è accordo fra le parti, il giudice decide per le parti.
Ci sono i debiti portabili e i debiti chiedibili: i primi devono essere adempiuti al domicilio del creditore; i secondi sono i debiti che vanno adempiuti in un luogo determinato.
Il debitore deve adempiere direttamente al creditore o al suo rappresentante.
Il creditore che riceve il pagamento deve essere capace di intendere e di volere. Il debitore che paga ha diritto di ottenere una quietanza dal creditore. Con la ricevuta attesta che è stato pagata una parte del debito; devo poi emettere una quietanza di pagamento per certificare il completo adempimento dell’obbligazione.
Nella fattura quietanzata ci sono 2 diverse dichiarazioni: una che attesta che è stata eseguita una certa prestazione, l’altra che dice che l’importo è stato interamente pagato.
Le imputazioni dei pagamenti in diritto. Si riferiscono al pagamento dei debiti. Il debitore può avere più debiti della stessa specie (ad esempio di denaro) nei confronti del medesimo creditore. Quando egli esegue un pagamento che non li ricomprende tutti, viene in considerazione il problema di quale tra i debiti debba considerarsi estinto e quale ancora in vita.
L’imputazione è l’attribuzione di un pagamento. Riguarda i debiti e il loro pagamento. Fra più debiti ugualmente onerosi a quello più antico.
Se il debitore non paga un debito è moroso. Oltre alla mora del debitore esiste anche la mora del creditore che è l’ingiustificato rifiuto a ricevere i pagamenti del debitore.
La legge addossa al creditore moroso il rischio del perimento della merce in consegna.
Inadempimento delle obbligazioni (la cosiddetta responsabilità contrattuale).
Art. 1218 del CC: la legge dice che il debitore che non esegue esattamente la prestazione dovuta è tenuto al risarcimento del danno se non dimostra che l’inadempimento è derivato da una causa a lui debitore imputabile.
Il risarcimento è una prestazione sostitutiva che deve risarcire un danno subito.
Danno emergente: danno sostenuto direttamente a causa dell’inadempimento.
Lucro cessante: mancato guadagno.
L’inadempimento può essere doloso (volontario) o colposo (involontario) cioè causato da inosservanza.
Obbligazioni pecuniarie: stabilita immediatamente in denaro.
Nel nostro ordinamento al denaro si attribuisce produzione d’interesse, si presume naturalmente produttivo d’interessi.
Il documento che attesta l’adempimento si chiama quietanza.
La fattura attesta che è stata fatta/erogata una prestazione. La fattura interamente pagata si chiama quietanzata. La ricevuta attesta che è stato ricevuto qualcosa.
L’adempimento è un atto dovuto, cioè può essere eseguita anche da una persona incapace di intendere e di volere.
Prestare qualcosa a qualcuno, nel codice italiano, è stipulare un contratto.
La colpa è l’inosservanza delle buone norme e tecniche di precauzione, ovvero l’inosservanza di precauzioni doverose.
Nel nostro codice ci sono 4 tipi di obbligazioni: pecuniarie, solidali, parziarie, alternative.
Ci sono obbligazioni solidali attive e passive: più spesso si ritrovano quelle passive.
Quelle pecuniarie sono obbligazioni determinate dai contraenti immediatamente in denaro.
Mora del creditore: colui che non accetta il pagamento del debito.
L’obbligazione è soggetta a 2 principi giuridici: nominalistico (il debitore deve pagare il numero di pezzi monetari stabiliti dal contratto, a prescindere dall’aumento o diminuzione del potere d’acquisto della moneta); il debitore è tenuto a corrispondere gli interessi legali, anche se il creditore non prova il rispettivo danno.
Gli interessi legali sono stabiliti dalla legge, attualmente sono allo 0,01%.