di Sergio Mauri
Tipi di atti illocutori
◦ verdettivi: atti di giudizio (giudicare, stimare, valutare, calcolare, classificare ecc.)
◦ esercitivi: esercizio di autorità (nominare, licenziare, ordinare, proibire, esortare, rimproverare ecc.)
◦ commissivi: assunzione di impegno (promettere, scommettere, dare la propria adesione ecc.)
◦ comportativi: reazioni a eventi o comportamenti (ringraziare, scusarsi, salutare, complimentarsi ecc.)
L’atto perlocutorio
◦ «dire qualcosa produrrà spesso, o anche normalmente, certi effetti consecutivi sui sentimenti, i pensieri, o le azioni di chi sente, o di chi parla, o di altre persone: e può essere fatto con lo scopo, l’intenzione o il proposito di produrre questi effetti»
◦ ovvero ciò che otteniamo o riusciamo a fare col dire qualcosa:
convincere o persuadere qualcuno di qualcosa
Trattenere qualcuno dal fare qualcosa
Sorprendere qualcuno
Ingannare qualcuno
L’atto perlocutorio
◦ consiste nella responsabilità delle conseguenze del proprio atto locutorio/illocutorio (per lo più, conseguenze comportamentali o psicologiche)
raggiungimento obiettivo perlocutorio (a es. far fare qualcosa a qualcuno comandandogli di farla / convincere qualcuno di qualcosa/ ottenere una risposta a una domanda)
effetti non previsti (a es. con avvertimento si può allarmare qualcuno, ma in verità si voleva solo metterlo all’erta)
N.B.: non cambia se le conseguenze sono intenzionali o meno: si ha sempre un atto perlocutorio (a es. far arrabbiare qualcuno comandandogli di fare qualcosa / far fare qualcosa a qualcuno dandogli una certa informazione).