Economia di Paul Samuelson-55 spunti di riflessione.

Economia di Paul Samuelson-55 spunti di riflessione
Economia di Paul Samuelson-55 spunti di riflessione, economia keynesiana paul samuelson, economista paul samuelson, microeconomia, macroeconomia, economia, errore del post hoc, errore di composizione, legge della scarsità, economia positiva, economia normativa, problemi economici fondamentali, fattori di produzione, economia pianificata, economia di mercato, economia mista, frontiera delle possibilità di produzione, costo-opportunità di una decisione, legge dei rendimenti decrescenti, legge del vantaggio comparato, equilibrio di mercato, adam smith mano invisibile, concorrenza perfetta, effetto di sostituzione, curva di domanda, curva di offerta, domanda aggregata, offerta aggregata, domanda e offerta aggregata, pnl nominale, pnl reale, pnl potenziale, legge di say,

di Sergio Mauri

1. Microeconomia: analizza il comportamento di singoli componenti del sistema come le industrie, le imprese, le famiglie.

2. Macroeconomia: studia il funzionamento del sistema economico nel suo complesso; livello di crescita, produzione complessiva, inflazione, disoccupazione, offerta totale di moneta. La macroeconomia impone di scegliere tra obiettivi contrastanti: produzione, occupazione, stabilità del livello dei prezzi con mercati liberi, commercio internazionale. I suoi strumenti sono: politica fiscale, politica monetaria, economia estera, politiche dei redditi.

3. Economia: scienza che studia come le comunità usano le risorse scarse per produrre beni utili e distribuirli tra i membri della comunità. È lo studio del modo in cui le comunità scelgono di usare risorse produttive scarse suscettibili di usi alternativi per produrre vari tipi di beni e distribuirli.

4. Bisogna isolare una singola variabile per valutare l’effetto della stessa. Per esempio, il prezzo della benzina sulle vendite di automobili. Mantenere costante ogni altra cosa: la variabile esaminata viene variata, tutte le altre tenute costanti.

5. Errore del post hoc: il fatto che l’evento a sia avvenuto prima dell’evento b non dimostra che l’evento a ha causato l’evento b. Trarre la conclusione che “dopo l’evento” implica “a causa dell’evento” è commettere questo errore.

6. Errore di composizione: è l’idea, sbagliata,  che ciò che è vero per una parte sia vero, per questo solo motivo, per il tutto.

7. Legge della scarsità: i beni sono scarsi perché non esistono risorse sufficienti per produrre  tutti i beni che la gente desidera consumare.

8. Economia positiva: descrive i fatti e i comportamenti nel sistema economico; a esempio: quali sono le cause della povertà in Italia?

9. Economia normativa: implica i principi etici e i giudizi di valore; per esempio: la PA dovrebbe dare denaro ai poveri? La risoluzione di questi problemi è affidata alle decisioni politiche, non alla scienza economica. È in questo ambito che si riscontrano i maggiori disaccordi fra economisti: ampiezza settore pubblico, potere dei sindacati, inflazione, disoccupazione, distribuzione del reddito, aumento o diminuzione delle imposte.

10. Problemi economici fondamentali: cosa produrre (e in che quantità), come produrre, per chi produrre. Cosa produrre e consumare si può rappresentare dal punto della FPP (Frontiera delle Possibilità di Produzione) sul quale cade in definitiva la scelta. Come produrre implica una scelta efficiente delle tecniche di produzione e una ripartizione appropriata di differenti quantità di differenti fattori di produzione tra le varie industrie. Per chi produrre questi beni non si può stabilire in base solo alla FPP anche se è utile a livello congetturale.

11. Fattori di produzione: beni o servizi usati dalle imprese nei loro processi produttivi; terra, lavoro, capitale.

12. Economia pianificata: sistema economico in cui lo Stato prende tutte le decisioni riguardo alla produzione e al consumo poiché detiene la proprietà delle risorse e il potere di imporre decisioni.

13. Economia di mercato: sistema economico in cui gli individui e le imprese private prendono le decisioni principali riguardo alla produzione e ai consumi e in cui un sistema di prezzi, mercati, profitti e perdite, incentivi e premi determina cosa, come e per chi produrre.

14. Economie miste: sono quelle economie in cui coesistono elementi di mercato ed elementi di controllo centralizzato. Oggi, praticamente tutte le economie sono miste, perché prevedono la compresenza di Stato e mercato al loro interno. Lo Stato svolge un ruolo importante nel modificare il funzionamento del mercato, imponendo leggi e norme che disciplinano la vita economica, producendo servizi scolastici e di polizia, regolando l’inquinamento e l’attività delle imprese.

15. FPP: frontiera delle possibilità di produzione: è la quantità massima di produzione che un sistema economico può ottenere con la conoscenza tecnologica e la quantità di fattori di produzione che ha a disposizione. Sulla frontiera si opera con efficienza, cioè in assenza di sprechi. Si è sulla frontiera quando un sistema non è in grado di produrre una maggiore quantità di un bene senza produrre una minore quantità di un altro bene: ecco che si trova sulla frontiera della possibilità di produzione. Se le risorse non sono impiegate completamente, il sistema economico non si trova sulla frontiera delle possibilità di produzione, ma in un qualche punto al suo interno. La frontiera delle possibilità di produzione permette di definire in modo rigoroso la scarsità economica: essa designa il fatto fondamentale che il sistema economico con la conoscenza tecnica e la Terra, il lavoro e il capitale che ha a disposizione, è in grado di produrre solo certe quantità massime di ciascun bene economico. La FPP indica il limite superiore dei beni producibili imposto dalla legge della scarsità.

16. Costo-opportunità di una decisione: è dovuto al fatto che in un mondo in cui le risorse sono scarse (vedi punto 7), scegliere una cosa significa rinunziare a qualcos’altro. Il costo-opportunità è il valore del bene o del servizio a cui si è rinunziato.

17. Legge dei rendimenti decrescenti: questa legge stabilisce che si ottengano quantità supplementari di prodotto via via minori aggiungendo successivamente unità uguali di un fattore produttivo e mantenendo al tempo stesso invariati gli altri fattori produttivi.

18. Sistema economico industriale avanzato: si compone di tre elementi peculiari: scambi, moneta e capitale. Rete di scambi tra individui e paesi, grande specializzazione e divisione del lavoro. Ampio uso della moneta, unità di misura del valore economico delle cose. La moneta è il mezzo di scambio universale.

19. Legge del vantaggio comparato: è la legge secondo cui gli individui o i paesi dovrebbero specializzarsi nel produrre e vendere quei beni che essi sono capaci di produrre a un costo relativamente basso. L’idea dei vantaggi dallo scambio è una delle intuizioni fondamentali dell’analisi economica. Individui o paesi diversi tendono a specializzarsi in certi settori e poi a impegnarsi in scambi volontari di ciò che producono con ciò di cui hanno bisogno.  

20. Laissez-faire: dottrina liberista che sostiene che lo Stato dovrebbe interferire il meno possibile negli affari economici e lasciare le decisioni al mercato.

21. Mercato: il mercato è un meccanismo con cui compratori e venditori di un bene interagiscono per determinarne il prezzo e la quantità prodotta. Esso è l’intermediario tra le preferenze dei consumatori incluse le limitazioni imposte dalla tecnologia.

22. I prezzi coordinano le decisioni dei produttori e dei consumatori in un mercato. Un aumento dei prezzi tende a far diminuire gli acquisti dei consumatori e favorisce la produzione mentre una diminuzione dei prezzi favorisce i consumi e scoraggia la produzione: i prezzi sono il bilanciere che regola il meccanismo del mercato. Aiutano a realizzare un equilibrio fra consumi e produzione in un singolo mercato.

23. Equilibrio di mercato: esso è il bilanciarsi fra tutti i differenti compratori e venditori. Il mercato trova il prezzo di equilibrio, cioè un prezzo tale che i desideri dei compratori e quelli dei venditori si bilancino esattamente.

24. Consumatori e tecnologia governano l’economia di mercato. I primi scelgono il punto sulla frontiera delle possibilità di produzione. Ma la domanda dei consumatori deve combinarsi con l’offerta di beni da parte delle imprese (importanza della limitatezza delle risorse).

25. Mano invisibile: è quel meccanismo per cui ogni individuo, perseguendo egoisticamente soltanto il proprio tornaconto, viene guidato come da una mano invisibile a conseguire il risultato migliore per tutti.

26. Mano visibile dello Stato: è l’intervento dello stesso in base a scelte di politica macroeconomica, dettate da esigenze, emergenze contingenti o “semplici” necessità di conseguire i migliori risultati per il sistema economico nel suo complesso.

27. Concorrenza perfetta: si ha in un mercato dove nessuna impresa o nessun consumatore è tanto grande da influenzare il prezzo di mercato (vedi mano invisibile al punto 25).

28. In presenza della concorrenza perfetta e in assenza di fallimenti del mercato, i mercati ricaveranno dalle risorse disponibili la massima quantità possibile di beni e servizi utili. Ma se si diffondono i monopoli o l’inquinamento o analoghi fallimenti di mercato si distrugge la mano invisibile.

29. Il meccanismo dei prezzi registra i cambiamenti delle preferenze delle tecnologie e delle modalità di commercio attraverso mutamenti dei prezzi stessi e dei profitti, razionando così le risorse disponibili fra gli usi alternativi, in concorrenza tra loro.

30. La relazione definita fra il prezzo di mercato di un bene e la quantità domandata di quello stesso bene, a parità di tutto il resto è una relazione fra prezzo e quantità acquistata che riflette il piano di domanda degli acquirenti e la sua rappresentazione grafica è detta curva di domanda.

31. La curva di domanda: detta anche legge di domanda con pendenza negativa; quando il prezzo di un bene viene aumentato (a parità d’ogni altra cosa) la quantità domandata diminuisce.

32. Effetto di sostituzione: quando il prezzo di un bene aumenta esso verrà sostituito con altri beni analoghi.

33. Effetto reddito: se un prezzo aumenta, scopriamo di essere diventati un po’ più poveri di prima.

34. La domanda di un bene è influenzata da: 1) reddito medio dei consumatori; 2) ampiezza del mercato; 3) prezzi e disponibilità di beni collegati.

35. Il piano d’offerta di un bene (e la curva d’offerta che ne è la rappresentazione grafica) rappresenta la relazione fra il prezzo di mercato e la quantità di quel bene che i produttori sono disposti a produrre e vendere, a parità d’ogni altra cosa.

36. Un elemento essenziale alla base delle decisioni d’offerta è il costo di produzione. Le forze che influenzano i costi di produzione comprendono la tecnologia e i costi dei fattori produttivi. Il progresso tecnico influenza i costi.

37. L’offerta varia quando varia qualsiasi determinante che non sia il prezzo del bene offerto. Facendo riferimento a una curva d’offerta, si può dire che l’offerta aumenta o diminuisce se la quantità offerta aumenta o diminuisce in corrispondenza di ciascun prezzo di mercato.

38. L’equilibrio di mercato si realizza a quel prezzo e a quella quantità in corrispondenza dei quali le forze che determinano la domanda e quelle che determinano l’offerta si bilanciano. Il prezzo di equilibrio si situa nel punto d’intersezione della curva d’offerta e della curva di domanda, ossia nel punto C. Il prezzo e la quantità d’equilibrio si stabiliscono a quel livello a cui la quantità è domandata volontariamente. In un mercato concorrenziale questo equilibrio si trova nel punto d’intersezione della curva d’offerta e della curva di domanda. Al prezzo di equilibrio non ci sono carenze né eccedenze. Quando gli elementi che stanno alla base della domanda o dell’offerta variano, tale variazione determina spostamenti della domanda o dell’offerta e variazioni dell’equilibrio di mercato del prezzo e della quantità.

39. Bisogna fare attenzione a non confondere una variazione della domanda (che designa uno spostamento della curva di domanda) con una variazione della quantità domandata (che designa un movimento verso un punto differente sulla stessa curva di domanda, dopo una variazione del prezzo). Una distinzione analoga vale per l’offerta e molte altre relazioni economiche.

40. PNL nominale: si misura con i prezzi di mercato effettivi.

41. PNL reale: si misura con prezzi costanti.

42. PNL potenziale è il valore a cui tende nel lungo periodo il PNL reale e rappresenta la capacità produttiva di lungo periodo del sistema economico o la quantità massima che il sistema economico è capace di produrre mantenendo al tempo stesso stabile l’inflazione. Il prodotto potenziale è quel livello del PNL a cui corrisponde un’alta occupazione.

43. PNL potenziale-PNL effettivo dà la produzione perduta.

44. Contrazioni economiche: recessioni, se piccole; depressioni, se grandi.

45. Esportazioni-importazioni: l’operazione dà le esportazioni nette. Se la differenza è positiva abbiamo un avanzo commerciale, se è negativa un disavanzo commerciale.

46. Politiche dei redditi: sono quelle politiche atte a controllare i salari e i prezzi.

47. La produzione nazionale e il livello generale dei prezzi sono determinati dalla forbice dell’offerta e della domanda aggregata.

48. Curva di domanda e offerta microeconomiche sono diverse da quelle macroeconomiche: le prime rappresentano quantità e prezzi dei singoli beni (con reddito nazionale e prezzi di altri beni costanti); le seconde rappresentano la determinazione del prodotto totale e del livello generale dei prezzi quando fattori come l’offerta di moneta, la politica fiscale e lo stock di capitale siano mantenuti costanti.

49. Equilibrio macroeconomico: attraverso le curve di domanda aggregata e offerta aggregata possiamo trovare pure i valori d’equilibrio dei prezzi e delle quantità e quindi il PNL reale e il livello dei prezzi capaci di soddisfare sia i compratori sia i venditori.

50. Shock da offerta e stagflazione nel 1973: si manifesta in un brusco spostamento verso l’alto della curva d’offerta aggregata; determina un aumento dei prezzi accompagnato da una diminuzione della produzione. Perciò, gli shock da offerta causano un deterioramento di tutti i principali obiettivi della politica macroeconomica.

51. Domanda aggregata: la quantità totale di denaro che i vari settori del sistema economico sono disposti a spendere in un dato periodo. È la somma delle quantità di denaro spese dai consumatori, dalle imprese e dagli altri agenti economici e dipende dal livello dei prezzi nonché dalla politica monetaria, fiscale e da altri fattori. La curva ha pendenza negativa. La domanda aggregata si compone di: C, I, G, Xn.

  • C: determinati dal reddito disponibile (reddito personale-imposte)
  • I: acquisti di edifici, attrezzature, accumulazione di scorte
  • G: spesa pubblica per beni e servizi
  • Xn: esportazioni-importazioni (X-I)

La curva ha pendenza negativa indicando che il prodotto reale domandato decresce al crescere del livello dei prezzi. Il motivo principale della sua pendenza negativa è l’effetto dell’offerta di moneta per cui prezzi più alti che operano su un’offerta nominale fissa di moneta provocano una stretta monetaria e fanno diminuire la spesa aggregata.

52. Offerta aggregata: è la quantità totale di beni e servizi che le imprese del paese sono disposte a produrre e vendere in un dato periodo. L’offerta aggregata dipende dal livello dei prezzi, dalla capacità produttiva del sistema economico e dal livello dei costi. La curva ha pendenza positiva. Offerta aggregata: determinanti;

  • Prodotto potenziale (fattori produttivi, tecnologia ed efficienza)
  • Costi dei fattori produttivi (salari che sono costi rigidi o vischiosi, prezzi delle importazioni, altri costi)

53. Scontro fra economia classica e keynesismo: lo scontro c’è stato sull’offerta aggregata. Per l’economia classica l’adeguamento del sistema è veloce, per l’economia keynesiana è lento.

54. Legge di Say: detta anche legge degli sbocchi. La sovrapproduzione è impossibile per sua stessa natura. L’offerta crea la sua domanda perché i prezzi si muovono in modo da equilibrare domanda e offerta aggregata. In questa concezione le variazioni della domanda aggregata non hanno alcun effetto sulla produzione e sull’occupazione. La flessibilità dei prezzi e dei salari assicura che il livello reale di spesa sia sufficiente a mantenere la piena occupazione.

55. Keynes sosteneva ci fosse la vischiosità di prezzi e salari, che la curva verticale classica andasse sostituita dalla curva d’offerta aggregata con pendenza positiva. Negava l’esistenza della mano invisibile.

Sergio Mauri
Autore Sergio Mauri Blogger. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Terra d’Ulivi nel 2007 e nel 2011, con Hammerle Editori nel 2013 e 2014 e con Historica Edizioni e Alcova Letteraria nel 2022 e Silele Edizioni (La Tela Nera) nel 2023.
** Se puoi sostenere il mio lavoro, comprami un libro | Buy me a book! **
** ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER ! **

About the Author

Sergio Mauri
Blogger, autore. Perito in Sistemi Informativi Aziendali, musicista e compositore, Laurea in Discipline storiche e filosofiche. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Terra d'Ulivi nel 2007 e nel 2011, con Hammerle Editori nel 2013 e 2014, con PGreco nel 2015 e con Historica Edizioni e Alcova Letteraria nel 2022 e Silele Edizioni (La Tela Nera) nel 2023.