di Sergio Mauri
Un paio di considerazioni su ciò che sta avvenendo in Africa, cercando di collegare quello che è avvenuto un po’ prima, provando a capire quello che può succedere nell’immediato futuro.
L’Ucraina è da molto tempo stata sotto l’influenza russo-sovietica. Ora non più, anzi vuole sciogliere radicalmente quel legame. Ha scelto la strada più decisa, ma anche complessa. Anche la Bielorussia è stata parte dell’URSS e poi in strettissimi rapporti con la Russia. Nonostante i tentativi di rivoluzione colorata è rimasta nell’orbita geopolitica della Russia.
L’Africa occidentale è stata e continua a essere (magari oggi un po’ meno) feudo francese. Burkina Faso e Mali sembrano in fase di sganciamento dalla Francia e dall’Europa. Non è detto lo sia anche verso gli USA che hanno argomenti solitamente molto sostanziosi per farsi ascoltare. Ora c’è anche il Niger in fase di sganciamento. Vedremo se questa tendenza sarà confermata, sul piano economico e politico, al di là delle dichiarazioni a caldo. I dati che leggeremo nei prossimi mesi saranno fondamentali. È importante notare che, sotto il profilo della competizione tra potenze, un inserimento militar-logistico-politico da parte della Russia è più che possibile, è altresì probabile. Scompaginare il fronte avversario dopo aver visto scompaginato il proprio, non è così lontano dai fatti possibili, anzi è una cosa su cui uno Stato serio lavora.
Tuttavia, mentre la Russia può anche (moderatamente) gongolare, la Cina può essere assai scontenta dei casini creati, dopo gli investimenti fatti e la manodopera cinese coinvolta. Gli Stati uniti possono essere preoccupati da una parte, ma contenti che l’Europa sia fuori gioco, così da poter occupare qualche residua posizione lasciata libera.
E per quanto riguarda l’islamismo? Vedremo se l’ipotesi di Associated Press si realizzerà o meno.