di Sergio Mauri
Si è parlato della semplicità e bellezza delle teorie in parallelo alla semplicità e bellezza del mondo. Le teorie belle e semplici sono preferibili a quelle brutte e complicate, dal punto di vista ontologico, per così dire.
Per Einstein il mondo, incredibilmente, è comprensibile, decifrabile. Galileo iniziò col dire che l’universo era scritto in caratteri matematici. Se c’è una contraddizione significa che o non abbiamo letto bene la Bibbia o il libro della natura.
E le contraddizioni che ci sono si riferiscono al fatto che la Bibbia non è un trattato scientifico [vedere Vittorio Messori]. Einstein confessò di amare Spinoza e lo spinozismo, come molti scienziati o personaggi politici contemporanei.
Quando parlo della probabilità di caduta di una moneta parlo non solo della moneta, ma di un setup che contestualizza la caduta.
Laplace si chiede se il mondo in cui viviamo sia deterministico o indeterministico. La probabilità è la misura della nostra ignoranza. Condizioni iniziali che non riusciamo a calcolare, in cui entrano in gioco tantissime variabili. Il mondo è deterministico, ma noi non siamo in grado di comprenderne tutte le implicazioni.
In teoria se ci fosse un computerone in grado di elaborare tutte le variabili in un tempo T, potremmo prevedere tutto ciò che ne seguirebbe in futuro. Forse Laplace, sotto sotto, pensava che il determinismo del mondo fosse tale da presupporre l’inesistenza della libertà, inclusa la nostra di uomini.
Religione e scienza. Versetti di interesse: Sapienza 11, 20 e Salmo 18. Nel primo caso impressiona quel richiamo alla misura, al numero e al peso. Nel secondo c’è un richiamo alla ricerca di Dio come fautore del nostro universo. Lo scientismo invece è una concezione del mondo e della vita che dà una risposta a come è l’uomo, a cosa cerca o dovrebbe cercare. Oggi lo scientismo ci appare strano, ma oggi abbiamo la Deep Ecology che è un’ideologia anche parecchio totalizzante. Lo scientismo è ostile alla ragione. Anche la questione della svalutazione della scienza e della tecnica viene da certi ambiti filosofici ostili come il filone Heidegger, Severino, Galimberti.
Vediamo poi le conversazioni a tavola di Hitler, in cui emerge quello “spirito” scientista, animalista e vegetariano. Conversazioni stenografate tra il 1941 e il 1944. Il suo salutismo scientista portò poi al massacro ebraico. Robert Proctor: “La guerra di Hitler contro il cancro” su Google, spiega l’umanitarismo e il fatto che il nazismo sia il progenitore dei Verdi e di un certo ecologismo.
Partiamo da Uno sguardo sulla filosofia della scienza del Novecento. Mach, Poincarè, Duhem (storico e filosofo della scienza, reazionario cattolico).
Carnap e Neurath introdussero nella filosofia della scienza potenti dosi di matematica. Neurath tentò di liberare Marx da Hegel, cercò di conciliare l’empirismo col marxismo.
Oltre il Circolo di Vienna abbiamo la Scuola di Berlino; in comune avevano il fatto che i componenti erano tutti scienziati-filosofi.