Letteratura slovena-Il barocco.

Letteratura slovena
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Il barocco (1672-1768). (Dopo la stasi della Controriforma).

Dalla ristampa a cura di Janez Ludvik Schönleben del libro Evangelija inu lystuvi di Janez Čandek e Tomaž Hren alla Kranijska Gramatika di Marko Pohlin.

I turchi vengono sconfitti a Vienna da Sobiecki. È uno spartiacque per l’identità slovena ed europea. La Riforma/Controriforma rafforzò l’assolutismo, ma anche una maggior tutela per gli sloveni. Si sviluppano l’industria, il commercio, l’artigianato. Nel 1719 Trieste è proclamata Porto Franco da Carlo VI. Progresso della cultura, della scienza, dell’arte. Barocco e classicismo sono il periodo del rigoglio decorativo in Slovenia, a Ptuj, Maribor, Celje, Ljubljana. Robba Francesco produsse la sua fontana, sotto il Municipio lubianese. Arricchimento della musica; il primo compositore è Petelin. Dal 1693 al 1725 nell’ambito del teatro religioso opera l’Accademia degli operosi. In tedesco è pubblicata la Gloria del Ducato di Carniola di Valvasor. La Chiesa rafforza la sua politica controriformistica. Il barocco è l’estetica dominante con la sua dicotomia tra ragione e cuore. Un linguaggio alla ricerca del massimo preziosismo lessicale. In campo letterario abbiamo due filoni: quello religioso e quello popolare. Nel primo caso: traduzioni di testi sacrali, antifonari, catechismi, raccolte di omelie. Nel secondo caso c’è il predominio della cantica erotica. Alcuni elementi di questa prosa sono passati attraverso Janez Svetokriški (1647-1714 a Gorizia, la data di nascita è un mistero). Recenti indagini lo vedono nascere a Černeč il 23/3/1648, figlio di Lantieri e della nobile Horvath, sotto falso nome Lionelli dal nome del procuratore legale della famiglia. Divenne predicatore della regione stiriana. Fu guardiano dei monasteri cappuccini a Trieste (1679), poi a Lubiana, Trieste di nuovo, poi Gorizia. Come Trubar egli riteneva utile scrivere e parlare in lingua slovena. Fu controriformista. Per lui l’arte più fondamentale è quella della stampa dei libri senza i quali non si possono comprendere le altre arti. Tentava di realizzare concreti progetti librari. Svetokriški bussò alla porta del padre Lantieri anche per avere dei fondi. Pubblica il Sacrum Promptuarium destinato ai confratelli affinché avessero una pertinente predica. È in quattro volumi. Stampato in Venezia.

Le perglihe sono l’equivalente sloveno delle dimostrazioni, accostamenti. C’è un insegnamento morale alla fine delle omelie che risultano di vario genere. Il moralismo delle sue prose tradisce la mentalità controriformista; dall’altra parte si preoccupa dei poveri e delle loro sofferenze. Nella sua prosa campeggia l’ampollosità formale, la retorica tipica del barocco. È infarcito di dialettismi vipacchesi, germanismi: a es. šparghert, vipacchese. [rokcek: fazzoletto; podariti: regalare; šenkam: regalare (germanismo)]. La fluente retorica e il plastico metaforismo contraddistinguono l’opera che rimane per lo più circoscritta nel campo della letteratura barocca slovena.

Matija Kastelec (1620-1688) fu prevosto di Novo Mesto, autore di breviari, manuali dottrinali cattolici, libri d’insegnamento cristiano. Fu autore compilativo più che originale. Importante è il suo Nebeshki Zyl (Traguardo celestiale).

Mihail Krammer (padre di Rogherius).

Janez Adam Gaiger (Oče Hypolit) 1667-1722 si dedicò a una letteratura prevalentemente ecclesiastica. Ristampò la grammatica di Bohorič sotto falso nome.

Jernej Basar (1683-1738) fu autore di omelie intellettualistiche come le Conciones, gesuita, predicatore e presbitero.

I canti liturgici trovarono anche foce musicale.

Ahacij Stržinar (1676-1741). Sacerdote e poeta sloveno.

Miha Pavlovec.

Primož Laurenčič (1703-1758). Fu scrittore, predicatore e missionario.

Jakob Repeš.

Maximilian Redeškini.

Il genere importante fu il teatro religioso. I drammi della passione di Gesù furono rappresentati a Lubiana. Lovrenc Marušič fu il più importante in tal senso, operò a S. Andrea presso Gorizia. Anche a Škofja Loka per la presenza di un monastero di frati cappuccini. Le processioni fra Lubiana e Novo Mesto si svolgeva in tedesco. A Škofja Loka essi collaboravano col barone Ecker. Nel 1721 con un confratello scrisse l’Istruzione per la processione di Škofja Loka per il Venerdì Santo. La Škofjeloški pasijon consta di 15 scene, testo con versi adattati dall’originale tedesco, testo semplice. Risulta di scarso valore artistico, ma di valore letterario. È il più antico dramma sloveno. Nell’ambito della letteratura medievale il metro era quello della ballata alpina (alpska poskocnica, composta da quattro senari anfibrachici alternativamente regolari e ipometri). Abbiamo il tema amoroso.

La poesia liturgica e popolare non furono gli unici stili: nel 1681 abbiamo il primo componimento di Franc Zizniheim all’opera di Valvasor. Verso la metà del XVIII secolo abbiamo la letteratura sacrale nella regione del Prekmurje. Una cosa asincrona e scollegata per alcuni, per altri un prodotto originario della cultura oltremuraria. Küzmič Štefan, protestante, nato nel 1723 morto nel 1799, ha redatto in dialetto oltremurese redagendo il suo catechismo oltremurese. Compose antifonari, tradusse il Nuovo Testamento (Novi Zakon ali Testamentom). Poi anche l’altro Küzmič, Mikloš, autore dello Sveti Evangeliomi. Compose un abbecedario per l’uso popolare. Questo periodo tuttavia, nel Prekmurje, non ebbe un riscontro e un ruolo importanti nella letteratura slovena.

Troppo importante fu la Controriforma e il feudalesimo per la Slovenia, impedendo lo sviluppo di una letteratura popolare a causa della sua scurrilità. I testi di Svetokriški furono un modello per gli uomini di Chiesa, ma non solo.

Carlo Michele d’Attems, formatosi a Graz, Gorizia e Roma, divenne primo metropolita goriziano. La conoscenza delle lingue era fondamentale per lo svolgimento dei suoi compiti e delle sue funzioni. Scrisse omelie, 61 delle quali si sono conservate fino a noi. Le omelie traducono in uno stile barocco tendente al neoclassicismo i contenuti. Egli non fu solo capace scrittore religioso, ma fu inventore e benefattore di altri religiosi sloveni. Il milieu culturale era tuttavia arretrato, l’economia non andava meglio. Nell’opera di Valvasor si parla infatti di un vasto ceto contadino sloveno orgoglioso delle proprie origini, ma afflitto dalla miseria. Nel XVIII secolo affronteremo: Illuminismo e preromanticismo (1768-1830) dalla Kranjska Gramatika all’almanacco Kranjska Čbelica.

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About the Author

Sergio Mauri
Blogger, autore. Perito in Sistemi Informativi Aziendali, musicista e compositore, Laurea in Discipline storiche e filosofiche. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Terra d'Ulivi nel 2007 e nel 2011, con Hammerle Editori nel 2013 e 2014, con PGreco nel 2015 e con Historica Edizioni e Alcova Letteraria nel 2022 e Silele Edizioni (La Tela Nera) nel 2023.