Ripartiamo dalla BSN (Bibliografia Storica Nazionale). Per capire se in BSN c’è il dato che cerco, guardo il Sistema Bibliotecario Regionale, a esempio biblio units. In BSN abbiamo un rimando a Giunta Centrale per gli Studi Storici (GCSS). Elemento importante in GCSS è quello di non essere completa, di non sostituire interamente la versione cartacea. Stesso problema si riscontra in SBN.
(Se non ci fosse il COVID andrei in biblioteca, in sala di consultazione, a scaffale aperto, consulterei enciclopedie, schede bibliografiche, enciclopedie biografiche).
Quando trovo scritto: 1(1939) – 11(1949)
Significa: volumi posseduti dall’1 all’11, dal 1939 al 1949….
Nelle biblioteche cerchiamo materiale edito, fonti secondarie, letteratura prodotta a distanza di tempo, fonti dirette. Per le fonti primarie abbiamo le documentarie e le narrative (meglio definirle fonti a stampa). Un altro interessante deposito di libri è Google Books anche per libri antichi.
Gli archivi.
Negli archivi ci sono le fonti primarie. Sono dei depositi di produzioni scritte che scaturiscono da certe attività. Archivi di Stato, comunali, regionali. Se cerco documenti prodotti dalle gerarchie ecclesiastiche, metto mano agli Archivi Vaticani. A livello locale ci sono le diocesi, governi vescovili. I vescovi fanno attività pastorale. I vescovi sono tenuti a fare delle visite pastorali (ispezioni) nelle comunità locali. Il tutto si trova negli archivi diocesani. Le parrocchie hanno una funzione locale importante per lo storico, hanno dei registri (fonti documentarie) dove si annotano nascite, morti, eccetera. Le informazioni demografiche le troviamo dai registri parrocchiali ben prima delle anagrafi. Se devo studiare l’impatto dell’epidemia di peste del 1560 in Friuli, vado negli archivi diocesani.
A livello locale, l’archivio di Stato è un punto di riferimento; a Roma abbiamo l’archivio centrale dello Stato. I documenti catastali sono negli archivi comunali, posso vedere come evolve/cresce il territorio, i mutamenti di proprietà (concentrazione delle proprietà terriere o edilizie). I primi catasti sistematici appaiono nel corso dell’Ottocento. Sono fonti cartografiche (mappe catastali). Posso vedere valori catastali e imposte catastali. Il catasto fiorentino del Rinascimento è il più antico in Italia (Florentine Reinassance Catasto). Certi aspetti dell’economia italiana sono studiabili attraverso gli archivi del Ministero dell’Agricoltura, Industria e Commercio. Le carte sono conservate all’Archivio Centrale dello Stato.
Oggi tutti gli Archivi di Stato hanno il proprio sito web. Per le fonti d’archivio il sistema d’interrogazione di tutti gli archivi non c’è. Questo vuol dire che posso andare a vedere i singoli archivi e vedere cosa contengono secondo due livelli d’informazione:
1° livello: cosa contiene l’archivio.
2° livello: proiettando le nostre domande sulla storia preunitaria. Sono spesso gli inventari degli archivi consultabili e spesso scaricabili, online. Trovo pure l’elenco dei fondi d’archivio.