Gli archivi di Stato sono pubblici. Si distinguono da quelli privati i quali possono essere depositati presso quelli pubblici. Gli Archivi di Stato sono sottoposti al Codice degli Enti culturali. Quelli privati sono soggetti all’autorizzazione dei parenti/eredi o di aziende (Einaudi, eccetera). Agli inizi degli anni Settanta Einaudi ha depositato gli archivi presso l’Archivio di Stato. Esempio: archivio/museo Diego de Henriquez. Siamo andati online a vedere l’Archivio di Stato di Torino che contiene documenti di Casa Savoia. Negli USA hanno avuto il Freedom of Information Act –> Barack Obama, 2008. Si tratta di un accesso alle informazioni non sensibili.
Archivi notarili (archivi privati) sono versati presso gli archivi di Stato. Attraverso questi archivi possiamo capire il funzionamento della società, i prezzi dei beni scambiati, i patrimoni di certe famiglie.
Archivi di Stato –> pubblici (documenti pubblici dell’amministrazione dello Stato, documenti anche privati, di enti, istituzioni, imprese).
L’archivio dell’Itis risiede all’Itis ed è consultabile con l’autorizzazione della direzione. L’Itis è un’istituzione pubblica: Azienda Pubblica di Servizi alla Persona.
Le Assicurazioni Generali, società protagonista dell’economia triestina dal 1832 hanno l’archivio depositato presso l’Archivio Storico delle Assicurazioni Generali.
Archivi privati –> d’impresa, familiare, individuale.
Accesso e consultazione archivi (fonti, documenti amministrativi anteriori a 30 anni) garantite per legge. Strumenti di orientamento in un archivio: negli archivi abbiamo gli inventari dei vari fondi custoditi in quell’archivio.
La Biblioteca Nazionale di Francia (la Richelieu).
Archivio di Stato di Firenze à (Medici, Repubblica).
Archivio di Stato di Venezia à (la storia della Repubblica di Venezia).
In tutti gli archivi di Stato abbiamo le scuole di archivistica e diplomatica. Paleografia (forme di scrittura più antica), diplomatica (documenti pubblici medievali prodotti dai governi). La diplomatica nasce con Jean Mabillon che nel ‘600 scrive il saggio De re diplomatica. Presso la nostra civica c’è un archivio diplomatico (documenti medievali). Nella diplomatica medievale abbiamo diversi problemi di falso. La critica delle fonti ha dimostrato la loro falsità.
- Sergio Luzzatto, Max Fox, Einaudi. Un racconto sulle vicende di una certa persona vivente attraverso la visione dello storico. È la storia di Massimo De Caro, ladro e falsario.
- Biblioteca dei Girolamini. De Caro riforniva Dell’Utri (che è caduto nella rete del De Caro).
Gli inventari sono talvolta accessibili attraverso il web. Gli archivi in quanto tali (luoghi fisici) sono estremamente importanti poiché coincidono con la storia dei governi e delle istituzioni coeve. L’esercizio dell’autorità politico-amministrativa si è basato sempre sulla registrazione di norme, leggi. Questo esercizio si è sempre avverato in forma scritta, per avere traccia della propria attività. Studiando gli archivi (come sono nati, organizzati, mantenuti) si capisce anche la storia dei governi o degli Stati. Importanti anche i canali di formazione del personale specializzato. Francia: Ecole de charts.