Si scrive GARBATO, ma si legge SPIETATO.

Mario Monti
Mario Monti è un politico ed economista italiano, nato a Varese il 19 marzo 1943. È noto per aver ricoperto il ruolo di Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana dal 16 novembre 2011 al 28 aprile 2013. Monti è anche senatore a vita dal 9 novembre 2011.

Dicono che Monti sia garbato. In certi posti e con certa gente, potrebbe anche esserlo. Per lo meno così viene descritto usualmente dai nostri media mainstream la cui proverbiale superficialità non è indice di affidabilità. Ditemi voi se sia vero o meno. Sta di fatto che coloro che lavorano in quei media, periodicamente strillano di libertà di espressione violata ma oltre quella superficialità non vanno. Uno come il Nostro che di pensione dalla Banca d’Italia e senza considerare emolumenti da altri incarichi prende, dopo rivalutazioni e simili, qualcosa come 30mila euro al mese (correggete questo dato se avete più accurate notizie in proposito), dovrebbe forse essere pure sgarbato? No, tutt’altro: deve pur rivalutare il suo investimento perseguendo con zelo gli interessi di chi lo paga.

Per cui ora si deve passare a mettere le mani sulla sanità. Vediamo la situazione già in atto: si tagliano posti letto e servizi ospedalieri senza potenziare quelli sul territorio. Sono bloccati contratti e retribuzioni per colpire il personale; i precari sono licenziati, indebolendo così il servizio per assenza di turnover; si aumenta il prezzo del ticket avvicinandolo al costo di un servizio privato. Si deve obbligare la gente a sborsare altri denari per farsi una polizza assicurativa privata per la salute. Tutte queste cose insieme vanno nella direzione di smantellare il servizio pubblico (che in queste condizioni mai potrà funzionare bene) per privatizzarlo, magari sullo stile Medicare, che negli USA è stato ed è un sostanziale fallimento, proprio perchè i servizi erogati sono così pochi che non possono soddisfare fino in fondo alcuna richiesta di tutela della salute. Una sanità per poveri ed una per ricchi, dunque. Complimenti al garbato Monti.

Ovviamente non basta: questi tecnici che sono allo stesso tempo politici e dirigenti di importanti istituti finanziari internazionali, apologeti del capitalismo, non si accontentano. Si stanno, anzi, muovendo nella direzione di abolire, con garbo s’intende, l’IMU per le scuole cattoliche (dopotutto i poteri si devono reggere a vicenda!) e a ricorrere in Europa contro la procreazione assistita. Di nuovo complimenti.

Tuttavia, la critica da rivolgere a Monti è più vasta ed universale come i diritti che intende colpire. Egli rappresenta quel vecchiume concettuale e metodologico con cui lui e la sua squadra affrontano i problemi. Il solito sistema alla Sceriffo di Nottingham: trasferire ricchezza dai poveri ai ricchi, dal lavoro vivo al capitale, dal presente al passato, da ciò che può essere fatto qui ed ora a ciò che si è ereditato. Un atteggiamento vecchio e sorpassato che crea ulteriori danni e divisioni profonde nella società italiana già incapace di progresso. Al garbo di Monti continuo a preferire il pane ai poveri.

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About the Author

Sergio Mauri
Blogger, autore. Perito in Sistemi Informativi Aziendali, musicista e compositore, Laurea in Discipline storiche e filosofiche. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Terra d'Ulivi nel 2007 e nel 2011, con Hammerle Editori nel 2013 e 2014, con PGreco nel 2015 e con Historica Edizioni e Alcova Letteraria nel 2022 e Silele Edizioni (La Tela Nera) nel 2023.

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