Le elezioni appena concluse confermano che l’Italia si posiziona definitivamente a destra. La manovra è perfettamente riuscita. Lo richiedono i tempi. E come nei regimi di destra seri, ci deve essere un pò di serietà, democrazia, e un pizzico di sinistra. Tra tutte le liste presenti, solo Tsipras aveva un blando richiamo a certi valori di sinistra. Nei suoi 10 punti, tante velleità da buon padre di famiglia e nulla più. Tra gli astenuti (molti non sono andati a votare) ci sono elettori di tutti i tipi che, tuttavia, hanno lasciato fare agli altri, tanto è il loro disinteresse e la loro stanchezza.
Grillo si è confermato per quello che è: uno spauracchio, creato dal potere per il potere. Infatti, grazie a lui e alle sue pagliacciate, agli show senza altra volontà che quella di aggregarsi le ali estreme e far aggregare a Renzi i dubbiosi e gli impauriti, abbiamo un PD padrone dell’urbe. Tsipras, fedele al suo ruolo di ala sinistra del PD, non tradirà le aspettative di Repubblica, Scalfari e De Benedetti. Gli altri faranno da corollario alle più ampie intese.
Nel campo dell’economia, il PD, l’NCD e FI faranno passare tutte le politiche possibili contro il lavoro, visto che il sistema è in affanno e le imprese continuano a non innovare, ma a volere salari sempre più bassi. L’Italia ha il suo nuovo ruolo nella divisione internazionale del lavoro. La tendenza è questa. Sarà impossibile uscire dall’euro, se non con una dichiarazione di guerra. La società italiana continua e continuerà indisturbata nel suo andazzo consolidato. Nuovi rapporti sociali, sempre più a base economicistica e privatistica si vanno costruendo nella società italiana ed europea. Rapporti totalmente mercificati che terranno in conto solamente le esigenze di riproduzione del capitale. Nuovi rapporti a cui sarà impossibile sfuggire.
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