Caro Pier Paolo stamattina t’ho veduto col tuo volto scavato che lasciavi i tuoi messaggi in bottiglia ad un pubblico incapace di vedere il domani che tu vedevi già allora. Non dimenticherò te, le tue pale d’altare, il tuo dialetto le tue belle bandiere rosse degli anni ’40.
L’eredità di un intellettuale, come quella di Pier Paolo, non è nei misteri, negli articoli di cronaca nera, nei cugini, amici e parenti che ancora ne parlano, ma nel suo PENSIERO. Portate avanti, se lo capite, il suo pensiero e le sue analisi; guardate il mondo con occhio critico e comportatevi, soprattutto comportatevi, di conseguenza.
Il 5 novembre 2005 vidi in TV Furio Colombo, per “Che Tempo Fa”, intervistato da Fazio. Solita diversione sulla politica…eravamo già in campagna elettorale. Mi sono informato sul curriculum di Colombo. Ovviamente nel mondo politically correct di oggi è proibito impostare discorsi sull’etica delle persone, ecc. Per cui me ne asterrò. Ciò che mi ha veramente fatto una brutta impressione è stata l’affermazione di Colombo che, agganciandosi al discorso sull’eredità di un intellettuale (Pasolini), ha collegato i fatti di Francia (le rivolte teppistiche degli studenti) con le borgate romane degli anni ‘50 e ‘60, dicendo: “[…] leggendo Ragazzi di Vita di Pasolini si può capire ciò che sta succedendo in Francia oggi […]“. Ora, passi l’accostamento (neanche i borgatari italiani hanno massacrato l’Italia quando, forse, se lo meritava) ma come può essere giustificato un atto di teppismo senza altra giustificazione che l’entrare a pieno titolo, definitivamente, nella tanto odiata società opulenta e dei consumi occidentale e, nella fattispecie, francese? Che cosa contraddistingue il francese (di qualsiasi religione sia) arrabbiato dal suo coetaneo figlio di papà o, per lo meno, bene inserito? Solo il fatto che nel primo caso non si è ancora realizzata la propria aspirazione edonistica, nel secondo caso, si. Cioè, la forza che spinge con decisione le persone oggi non è la volontà di realizzare un mondo più giusto, l’Amore per il prossimo, la volontà di portare (faccio un esempio per chi ci crede, con tutto il mio rispetto) il Vangelo in questa società secolarizzata e via dicendo…no! E’ l’edonismo di massa il punto di arrivo; l’essere liberi di realizzare se stessi e basta; è il godimento…praticamente indiscriminato, di tutto ciò che la società ti mette a disposizione. Perchè se è a disposizione, chi decide se è giusto o no goderne? Chi ha l’autorità di decidere sul valore o disvalore delle cose? Perchè è giusto che ognuno faccia ciò che vuole della propria vita; ci mancherebbe altro! Ma ricordiamoci della mai tanto compresa massima “la tua libertà finisce dove comincia la mia”. Quindi, difendiamoci dal nichilismo di questi falsi incendiari.
Chi parla dei problemi degli immigrati che vivono nelle periferie francesi o europee, ecc. o non conosce l’argomento o racconta balle sapendo di raccontarle. Cosa c’è da capire sull’immigrato algerino che lavora, si compra la macchina nuova di grossa cilindrata e poi, con quella stessa macchina ritorna a casa per le ferie, sfoggiando il suo bel trofeo nella sua famiglia o città d’origine?
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