L’Accademia dell’Arcadia è una delle più antiche e rappresentative accademie italiane. Fondata nel 1690 da Gian Vincenzo Gravina e Giovan Mario Crescimbeni, ebbe in quest’ultimo il suo primo custode generale.
L’Accademia nacque per contrastare gli aspetti più stravaganti, enfatici ed ampollosi della letteratura barocca attraverso il ritorno al classicismo. Ebbe grande vitalità e costituì la prima vera forma di organizzazione nazionale della cultura italiana.
L’Accademia si richiama alla tradizione dei pastori-poeti della mitica regione dell’Arcadia.
L’Arcadia influenzerà l’Illuminismo, attraverso saggi, trattati e pamphlet.
L’Illuminismo, il movimento culturale più importante del Settecento, nasce in Inghilterra, soprattutto per le anticipazioni di Locke – il liberalismo e l’empirismo – e si svilupperà poi in Francia, dove possiamo dire nasca ufficialmente nel 1748 con l’Enciclopedia di Diderot e D’Alembert. La seconda metà del Settecento, l’epoca del trionfo della ragione, è un periodo di profonde trasformazioni, che pongono le basi per la nascita della società moderna: la totale affermazione della borghesia; la nascita del cittadino, figura consapevole dei propri diritti e doveri sociali: la fondazione di un’opinione pubblica.
Potremmo anche ritrovare nel Convivio di Dante quell’orientamento e quella cultura enciclopedica ante litteram che poi l’Illuminismo ha portato a termine, tuttavia smontando le certezze infondate del passato.
Capitale dell’Illuminismo italiano è Milano, nella quale si riuniscono vari intellettuali tra cui Cesare Beccaria (nonno di Manzoni) e autore del trattato Dei delitti e delle pene (1764). Gli illuministi milanesi fanno nascere l’Accademia dei pugni che porterà alla fondazione della rivista politico-culturale Il Caffé.
Molto importante in questo periodo è Giambattista Vico, per l’adesione al Giusnaturalismo (detto anche dottrina del diritto naturale, cioè filosofia che presuppone l’esistenza di una norma di condotta intersoggettiva universalmente valida e immutabile, fondata sua una peculiare idea di natura) e alla dimensione antropologica, ovvero allo studio dell’uomo.