Appunti per un’Orestiade africana, di Pier Paolo Pasolini.

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Si tratta di un documentario sull’Africa degli anni ’70. L’intento di Pasolini è quello di riproporre la tragedia di Oreste nel mondo contemporaneo, ma relativamente arretrato – l’Africa del 1975, appunto – e perciò più vicino all’antica Grecia. Importante, durante l’intervista ad un gruppo di studenti africani, ciò che Pasolini nota per quanto riguarda la presenza di africani in Europa (all’epoca prevalentemente di ceto elevato, oggi prevalentemente di ceto medio-basso) . Nel documentario, Pasolini sostiene che questi vengono in contatto col mondo occidentale preservando – però – la propria base culturale, non venendo travolti dal neocapitalismo. Inoltre, questa loro presenza provoca una nuova sensibilità in loro stessi, una nuova verità, un rapporto fra loro ed il sistema di tipo inedito, per certi versi sovversivo.

In questo contrasto che è anche convivenza tra razionalità europea ed irrazionalità del Terzo Mondo, Pasolini vedeva la vera cifra distintiva della modernità. Ed il nostro futuro. Buona visione.

 

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About the Author

Sergio Mauri
Blogger, autore. Perito in Sistemi Informativi Aziendali, musicista e compositore, Laurea in Discipline storiche e filosofiche. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Terra d'Ulivi nel 2007 e nel 2011, con Hammerle Editori nel 2013 e 2014, con PGreco nel 2015 e con Historica Edizioni e Alcova Letteraria nel 2022 e Silele Edizioni (La Tela Nera) nel 2023.

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