La biografia di un artista è fondamentale nella creazione della sua opera d’arte. Ciò che l’artista ha vissuto, sofferto e gioito sono fattori determinanti e stimoli imprescindibili per esprimersi attraverso la sua arte. L’atto di esprimersi è diverso dal semplice comunicare, come un orario ferroviario che comunica informazioni ma non è un’opera d’arte. L’espressione artistica nasce dall’esigenza interiore dell’artista di dare forma a ciò che ha sperimentato nella vita. Dubito quindi di artisti giovanissimi, sotto i vent’anni, presentati come geni creativi. A quell’età è necessario crescere, formarsi, fare esperienze, sbagliare e ricominciare, consapevoli che non esiste un punto di arrivo ma un processo di maturazione ed acquisizione di conoscenza di sé. È in questo percorso che risiede il vero senso dell’arte. Solo dopo aver vissuto, vinto e perso, traendone un bilancio, l’artista potrà esprimere qualcosa di significativo, sempre con un atteggiamento relativista. Non credo però che l’artista debba per forza essere una persona tormentata, secondo il romantico pregiudizio che ha influenzato la critica d’arte. Per creare qualcosa di rilevante, l’artista deve semplicemente aver vissuto e avere qualcosa da raccontare, non necessariamente in modo negativo. In sintesi, la biografia dell’artista, fatta di esperienze, emozioni e riflessioni, è il cuore pulsante della sua opera, ciò che la rende unica e autentica espressione di sé.