1. Quello dell’UE è un trattato internazionale, con dei fondamenti economici, ecc…. Come sapete, uscire da questo trattato, a prescindere dalle reazioni dei nostri interlocutori europei, non implica un passo parziale verso la libertà. Esempio: il TTIP non è passato come corpus normativo del commercio, ma attraverso accordi “uno ad uno” si, ed è il motivo delle visite di Trump in Italia e dei nostri in USA. Ricordiamoci l’accordo Trump-Juncker di poco fa in tal senso. C’è stato l’anno scorso un accordo UE-Giappone, qualche mese fa un accordo UE-Mercosur ed ultimamente un accordo UE-Canada. Dopo essere usciti dall’UE, faremmo altri accordi con potenze imperialiste ecc. Le ragioni dello “scambio ineguale” rimarrebbero.
2. Giustamente, voi vi interrogate sul “che fare” e cercate un punto d’appoggio da cui ripartire. Sfortunatamente, quel punto d’appoggio è (ancora) appannaggio della destra e non credo che andare sul loro terreno (giusto o sbagliato che fosse l’andarci, su quel terreno), un terreno in cui dominano con uomini e mezzi, sia una cosa furba. Magari pensare ad una grande battaglia per il lavoro (che non c’è), dove entrambi gli schieramenti sono assenti, potrebbe essere più interessante. Parlo di una battaglia politica, con contenuti politici.
3. Fare l’esempio del PIL (come fa la borghesia) non credo vada bene: visto che il suo calcolo tiene conto di chiunque produca in quel paese, dopo la Brexit delle variazioni ci saranno. Se il Regno Unito, come sembra, diventerà il paese degli investimenti finanziari offshore, il PIL potrebbe anche aumentare. Quest’ultima opzione – tuttavia – mi sembra difficilmente soddisfabile, vista la tendenza alla compressione salariale per difendere i profitti.
4. Credo manchi un’analisi sull’imperialismo: le vie nazionali alle liberazioni politico-economiche (vanto e necessità dello stalinismo) alla fine non hanno funzionato, se non in Cina e con tutte le contraddizioni del caso. Oggi il livello dello scontro non può essere, secondo me, nemmeno come input iniziale, ristretto ad una visione nazionale.
5. L’ipotesi di un’alleanza Euromediterranea, non mi convince. L’Italia diventerebbe la nuova Germania del caso: è il paese più industrializzato dell’area.