Charlie Hebdo è la spallata finale all’entrata in guerra, cioè ad un impegno serio e più intenso ancora, dell’Europa nei vari teatri di guerra in cui l’Occidente è impegnato? Lo dice Giulietto Chiesa e la cosa è certamente plausibile. La lettura di Giulietto è argomentata e sicuramente va presa sul serio, per quanto l’uomo sia sempre un pò sopra le righe. Dopotutto, è vero che l’ISIS è una trappola ben congegnata dall’Occidente, ma è anche vero che non è semplicemente e solo questo.
Mi trovo, lo confesso, in difficoltà a scrivere su questa tragedia e, per questo motivo, preferisco far parlare soprattutto gli altri, coloro che hanno un pò di cervello e vedono le cose senza indossare gli occhiali del potere. Tuttavia, un paio di cose vorrei dirle. Suggerirei di guardare non solo alla cattiva coscienza dei servizi francesi e di quelli americani, ma porrei alcune domande ai paesi del Golfo (Arabia Saudita per prima) e ad Israele. Qualcosa ne sanno, e forse il loro ruolo è stato ben maggiore che quello di sapere: magari conoscono, magari…….
Con questa strage si erge un ulteriore altissimo muro fra gli esseri umani, che sono chiamati a scannarsi tra loro. Il tutto mentre il fallimento del capitalismo è sempre più evidente ogni giorno che passa ed invece di dire francamente: cari proletari vi stiamo inculando, tutti, a prescindere dalla nazionalità o dalla religione….. attraverso la crisi, il debito assurdo, si dice che siamo minacciati e verremo uccisi da costoro, i barbari musulmani! Vecchia storia per vecchi problemi. Ma, a questo punto faccio parlare Davide Rossi, amico e compagno:
A Parigi e ad Aleppo. Ieri gli stessi gruppi integralisti hanno ucciso 12 francesi e 12 e più siriani.
Credo che:
1 – dovremmo interrogarci su chi arma e perché tali integralisti, ad esempio i governi francesi dal 2011 hanno sostenuto tali gruppi contro Assad, il fatto mi pare grave.
2 – dovremmo imparare ad avere uguale rispetto per tutti i morti, perché solo se rispetteremo in egual modo i 12 laici francesi uccisi e i 12 islamici siriani uccisi, lo ripeto, dalla stessa furia integralista antireligiosa, potremo costruire un domani di pace e di giustizia. È sbagliato dividere il mondo in “nostri” e “non nostri”. Le ragazze e i ragazzi, le donne e gli uomini morti in Siria sono vittime della stessa esecrabile violenza e meritano uguale rispetto e considerazione.
Mi preoccupa poi e mi amareggia leggere dell’odio verso le donne e gli uomini del Mediterraneo. Su molti giornali si legge “che ci sono troppi cittadini di fede islamica in Europa”. In realtà domani ce ne saranno molti di più, i flussi migratori sono incontenibili. La vecchia Europa sarà popolata dai giovani islamici del Mediterraneo. Tale cambiamento epocale è incontenibile.
Credo allora sia nostro compito costruire ponti di dialogo, di comprensione reciproca, di amicizia.
Anch’io credo che dovremmo rispondere in altro modo che con l’odio. Per ora cerchiamo di mantenere la calma ed il rispetto per gli altri esseri umani. Al contrario chi ha pianificato ed eseguito con cinica ferocia questo atto di violenza vuole chiudere tutti noi, ed in special modo le classi meno abbienti d’Europa che soffrono gli effetti devastanti della crisi, in una gabbia dalla quale è impossibile uscire senza tanto sangue e dolore: la gabbia della guerra razziale e di religione!
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