di Sergio Mauri
Da Nigel Warburton, Il primo libro di filosofia, Einaudi, 1992.
(pp. 124-128) Il realismo rappresentativo è una versione modificata del realismo del senso comune. Si parla di realismo rappresentativo perché la percezione viene concepita come il risultato della consapevolezza delle rappresentazioni interne del mondo esterno. La risposta corretta è: la teoria nella quale la percezione viene concepita come il risultato della consapevolezza delle rappresentazioni interne del mondo esterno. Quindi, in questo tipo di realismo ciò di cui sono conscio è una rappresentazione mentale di un qualcosa, una specie di immagine interiore. Le mie esperienze visive non hanno come oggetti diretti quelle cose. Questo tipo di realismo introduce la questione delle qualità primarie e secondarie.
Approfondimenti.
In filosofia, il termine “realismo” può assumere significati diversi a seconda del contesto, e il “realismo rappresentativo” può riferirsi a una posizione filosofica specifica.
Il realismo rappresentativo è una posizione metafisica e epistemologica che sostiene che gli oggetti del mondo esterno esistono indipendentemente dalla nostra percezione e che le nostre percezioni rappresentano accuratamente questi oggetti. In altre parole, ciò significa che c’è una corrispondenza o una relazione di rappresentazione tra la mente e il mondo esterno: le nostre percezioni sono fedeli rappresentazioni degli oggetti che esistono indipendentemente dalla nostra coscienza.
Questa posizione è spesso contrapposta al nominalismo e all’idealismo. Il nominalismo tende a negare l’esistenza di entità universali indipendenti, mentre l’idealismo suggerisce che la realtà è interamente una costruzione mentale o che la realtà stessa dipende dalla mente.
Il realismo rappresentativo può essere associato a filosofi come Thomas Reid, John Locke e Bertrand Russell. Questi filosofi hanno sostenuto che i nostri sensi ci forniscono informazioni accurate sul mondo esterno e che esistono oggetti reali al di fuori della nostra coscienza, i quali vengono rappresentati in modo fedele attraverso le nostre percezioni.
In breve, il realismo rappresentativo in filosofia è una posizione che sostiene la realtà indipendente degli oggetti nel mondo esterno e la corrispondenza accurata tra le nostre percezioni e questi oggetti.