di Sergio Mauri
Anselmo d’Aosta, noto anche come Anselmo di Cantorbéry, è stato un filosofo, teologo e arcivescovo del XII secolo. È famoso soprattutto per il suo lavoro nel campo della filosofia e della teologia cristiana, particolarmente per la sua argomentazione riguardo all’esistenza di Dio.
Anselmo è celebre per la sua “prova ontologica” dell’esistenza di Dio, esposta nella sua opera “Proslogion”. Quest’argomentazione si basa sull’idea che Dio, essendo il massimo essere pensabile, deve necessariamente esistere nella realtà, poiché un essere che esiste sia nella mente che nella realtà è superiore a uno che esiste solo nella mente. Questa argomentazione è stata dibattuta e oggetto di interpretazioni e critiche nel corso dei secoli.
Oltre alla sua argomentazione ontologica, Anselmo ha scritto diverse opere teologiche e filosofiche, contribuendo alla riflessione sul concetto di fede e ragione, alla natura di Dio e all’incarnazione di Cristo. La sua figura è importante nell’ambito della filosofia medievale e della teologia cristiana, poiché ha influenzato il pensiero successivo, soprattutto nel periodo scolastico.