Apprendiamo, stupiti, l’orrore del conferimento di una medaglia in memoria di Paride Mori, con le seguenti motivazioni: « In riconoscimento del sacrificio offerto per la patria ». Vorremmo sapere di che cosa la patria deve essergli riconoscente!
Il presidente della Camera, Laura Boldrini e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio, con la partecipazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sono gli esecutori materiali di ordini superiori che arrivano direttamente dalla presidenza del Consiglio e dagli Stati maggiori dell’Esercito. Un’onoreficenza, peraltro, non in tema con la giornata del Ricordo, poiché il Mori fu giustiziato dai compagni partigiani ben prima della fine della guerra e della sceneggiata oscena sulle foibe che viene ripetuta, con menzognero cinismo, ogni 10 febbraio.
Costoro, evidentemente, non conoscono la storia e non sanno che Paride Mori apparteneva al Battaglione Mussolini aggregato alle Waffen SS, responsabili entrambi di stupri, torture, stermini e terrorismo con mezzi militari perpetrati peraltro in una terra straniera che avevano invaso e distrutto. La giustizia dei partigiani ha già fatto il suo corso, 75 anni fa. Che l’Italia ufficiale di oggi si accontenti di esprimere solidarietà ai criminali nazifascisti.
***Aggiornamento: dopo faticosa presa di coscienza, le istituzioni italiane hanno revocato la medaglia in memoria.***
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