L’errore di base, per mezzo del quale siamo arrivati qui, cioè alla (quasi) apologia di Hitler e Mussolini ha radici in un equivoco. Ovvero, quello della necessità del dialogo per superare, riconciliare, chiudere un lungo periodo storico. Sarebbe stato bello poterlo fare. Il problema è che col nazifascismo non si può parlare.
Perché con i nazifascisti non si può parlare? Perché ti distruggono.
Perché la storia ha già dimostrato che distruggono sé stessi (il Reich, l’Italia) e tutto ciò che incontrano sulla strada della loro conquista del mondo (Libia, Corno d’Africa, Balcani, Russia, Europa dell’Est e dell’Ovest e del Nord).
Mentre, per quanto riguarda i nostri non solo non hanno distrutto sé stessi, ma non hanno arrecato che limitati danni all’esterno.