di Sergio Mauri
Crescita: uno degli obiettivi, forse il più importante, della macroeconomia. Metro di misura della crescita è il denaro. È un modo di misurare grandezze disomogenee. Spogliato di qualità e ridotto a quantità, il denaro diventa un “equivalente universale di valore” e può essere convertito in qualunque cosa. Ciò è funzionale allo sviluppo economico.
Noi oggi siamo in un momento di stagflazione, cioè di inflazione senza crescita.
Sviluppo: per alcuni è crescita con variazione della struttura economica. Quindi, importanza della tecnologia in cui quest’ultima si sposta dal settore primario a quello secondario e terziario. Sotto il profilo economico è importante perché riguarda l’incremento del capitale e rappresenta un miglioramento generale in socio-economia.
Tuttavia, non tutto viene contabilizzato nel PIL (lavoro domestico, servizi gratuiti sul web, criminalità, lavoro nero). Questo ne rappresenta il limite.
Questione del Gold Standard e Accordi di Bretton Woods. Con questi ultimi accordi entrati in vigore nel 1945, si ha il superamento della convertibilità in oro, mentre si costruisce un sistema monetario internazionale nuovo, basato sul principio di stabilità costituito dai cambi fissi tra le monete e dal ruolo centrale del dollaro. Con gli accordi di B.W. furono gettate le basi del sistema di relazioni monetarie internazionali che si è mantenuto fino all’inizio degli anni Settanta, nel 1971. Gli Accordi, infatti, cessano nel 1971 con Nixon, a causa della Guerra del Vietnam.
Quando parliamo di cicli economici parliamo per lo più di PIL. Il PIL è monetario ed è il valore della produzione corrente, beni e servizi finali prodotti correntemente all’interno di un sistema economico, moltiplicati per i prezzi di mercato.
Il PIL (Prodotto Interno Lordo) è il valore dei prodotti e servizi realizzati all’interno di uno Stato sovrano in un determinato arco di tempo. Detto valore è quello che risulta da un processo di scambio ovvero, in parole povere, dalla vendita di prodotti e servizi: questo esclude dal computo i prodotti/servizi realizzati da un soggetto per autoconsumo e i servizi resi a titolo gratuito. Nel calcolo non conta la nazionalità del produttore, bensì la realtà geografica in cui il prodotto/servizio viene realizzato: una lavatrice prodotta in Italia da una società australiana entra nel PIL dell’Italia, mentre un corso di cucina (quindi un servizio) tenuto in Australia da una società italiana viene computato nel PIL dell’Australia. Ma come mai si parla di Prodotto Interno Lordo? La risposta è che nel PIL sono compresi gli ammortamenti, ovvero il deprezzamento di tutti gli apparati (anche non propriamente fisici come i software dei pc) che vanno a comporre il sistema produttivo, che perdono valore con il tempo e con l’utilizzo e vanno quindi continuamente ripristinati. A livello macroeconomico si intende controllare e programmare l’inflazione, ma anche l’occupazione.