Quella che vedete qui a fianco è la foto di Matthew Shepard, un ragazzo gay di 22 anni, torturato ed ucciso nel 1998 nel Wyoming, negli Stati Uniti, paese notoriamente pacifista, anti-machista, che ha sempre aperto la porta all’applicazione dei diritti civili per i suoi cittadini. L’ho scelta come simbolo dei nostri problemi culturali. Nostri in quanto occidentali. Prima di procedere, seguite il link e leggetevi un pò di statistiche internazionali sulle aggressioni ai gay. Così magari la prossima volta, prima, durante e dopo qualche manifestazione di rilievo internazionale, verificherete di persona quanto peso sarà dato, dai nostri media, all’argomento diritti LGBT .
Lo so che è giusto criticare Putin. Il demonio, soprattutto se ha un passato comunista, va ostracizzato. Mea culpa! Lo so che è un’autocrate che schiaccia le libertà dei suoi concittadini, ooopss, sudditi; che odia i gay, anzi tutto il mondo LGBT. Lo so. Come so che al tempo degli oligarchi si stava meglio, è ovvio. Questi problemi non c’erano. Si pensava a sviluppare il mercato. Si, magari ci scappava qualche ruberia, ma che ci volete fare…..questi problemi non si ponevano. No, non esistevano. Ma torniamo all’oggi. L’errore di Putin è stato quello di non permettere l’allargamento del conflitto siriano. Quindi di essere contro Al Qaida. Poi, quello di non aver bombardato l’Iran. E’ stato un grave errore. Lo dirò io stesso a Putin, gli spedirò una lettera al riguardo. Mettere i bastoni fra le ruote alle democrazie occidentali non va bene, non è giusto.
Ripeto: lo so, lo so che la Russia di oggi è l’inferno. Ed è tutta colpa di Putin. Anche se oggi i russi lavorano e mangiano, mentre sotto Eltsin erano affamati e disoccupati.
Al contrario, nei paesi della penisola arabica che finanziano il terrorismo ceceno, paesi con i quali abbiamo un’alleanza strutturale e strutturata, quegli stessi paesi dove il nostro premier è andato a chiedere soldi e ne ha portati a casa la metà di quelli dati alla Grecia, i diritti del mondo LGBT vengono non solo rispettati ma pure allargati a tutto il mondo islamico. Per non parlare dei sacrosanti diritti delle donne. Ragazzi, altrimenti non saremmo loro alleati: semplice! In Europa, poi, il problema non esiste se non come dibattito mediatico, cioè spazio televisivo o giornalistico in cui inserire pubblicità, detta volgarmente, vendere spazi pubblicitari ovvero, ancora più volgarmente, generare profitti per una minoranza. Dibattito mediatico, costruito con modalità e terminologia politically-correct che, tuttavia, non impedisce aggressioni e reazioni omofobiche diffuse.
E, ancora, lo so che è giusto spostare l’attenzione sulla Russia, proprio perché è nostro primario interesse esportare i diritti civili altrove, anche se poi qui da noi quegli stessi diritti vengono massacrati, compreso il diritto all’esistenza e alla dignità delle persone: i dati sui suicidi di chi è in difficoltà economiche fanno paura, ma sono solo degli effetti collaterali, un male necessario. Lo so bene. Un pò come il diritto LGBT leso dai nostri limiti culturali.
Gli amici e compagni LGBT possono tornare a dormire sonni tranquilli. L’Italia non ha alcuna intenzione di decidere del proprio futuro civile, sociale, economico e politico. E’ impegnata a parlare degli altri.
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