Ritorna alla ribalta il vecchio e stantio tema dei bambini stranieri nelle scuole italiane che dovrebbero essere limitati nel numero poiché sarebbero una palla al piede delle classi italiane: vedi il caso di Monfalcone.
Alcune considerazioni: 1-la scusa dell’apprendimento e della difficoltà di apprendimento (comune ad italiani e stranieri) serve a mascherare una misura discriminatoria, attuata per carpire il consenso della gente; 2-l’apprendimento di una lingua per coloro che non l’hanno come lingua madre non può essere parametrata su coloro che invece ce l’hanno, poiché nulla dimostra delle capacità intellettive del bambino; 3-di solito, con lungimiranza, si aiutano a migliorare quelli che non ce la fanno; 4-meno alunni stranieri nelle scuole significa meno alunni tout-court. Perciò meno insegnanti; ulteriore diminuzione di posti di lavoro nella scuola, perdita di peso degli insegnanti e del sistema educativo. Proprio ciò di cui l’Italia non ha bisogno.
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