Molti sospettano che l’atteggiamento provocatorio di Salvini serva a ricontrattare la nostra appartenenza all’Unione Europea. Quindi, provare a trattare nuovamente l’entità delle risorse con l’Europa e attaccare l’accoglienza e la scuola per ridislocare i fondi che ci sono, è la strategia del governo. All’attuale governo, infatti, piace far diminuire il PIL, di cui entrambi i settori fanno parte.
Si tratta di un’arma spuntata.
Le prossime elezioni europee sono un appuntamento certamente importante. Potrebbe significare sia la rinascita di un blocco di sinistra che la nascita di un grande blocco di estrema destra. Ora mi ricordo del signor Prodi. Egli fu uno dei fautori dell’allargamento ad est dell’Unione con quei paesi che oggi ci attaccano perché di immigrazione non ne vogliono sentir parlare. Li conosciamo sotto il nome di Gruppo di Visegrád. La possibilità, oggi concreta, a partire dalle europee dell’anno prossimo di vedere la costituzione di un grande polo di destra estrema attraverso l’alleanza Monaco (Seehofer)-Vienna-Salvini-Gruppo di Visegrád, è oggi più vicina grazie a politologi di quel tipo, facenti parte – apparentemente – del polo culturale opposto.
Be the first to comment on "Dalla padella Renzi alla brace Salvini-Di Maio. Considerazioni di mezza estate #4."