di Sergio Mauri
Enjambements: vv. 7-8; 11-12; 23-24; 25-26; 64-65; 67-68; 70-71; 113-114; 127-128.
Che men loco cinghia:anastrofe (v. 2). Significa che “cinge uno spazio minore”.
Tutta si confessa: anastrofe (v. 8). Sta a significare che “si confessa tutta”, cioè senza nascondere alcun peccato.
Loco d’ogne luce muto: sinestesia (v. 28). Significa che è un luogo totalmente buio. La luce appartiene al senso della vista, il termine muto al senso dell’udito.
Come fa mar per tempesta: similitudine (v. 29). Sta a significare che “risuona come il mare in tempesta”.
Quivi le strida, il compianto, il lamento: ellissi (v. 35).
E come li stornei ne portan l’ali nel tempo freddo: similitudine (vv. 40-41). Sta a significare “e come d’inverno gli stornelli sono trasportati in volo dalle loro ali”.
E come i gru van cantando lor lai: similitudine (v. 46). Sta a significare “e come le gru emettono i loro lamenti”.
Quali colombe, dal disìo chiamate: similitudine (v. 82). Sta a significare “come le colombe chiamate dal desiderio”.
Che visitando vai: anastrofe (v. 89). Sta a significare “che vai visitando”.
O animal grazioso e benigno: sineddoche (v. 88). Si riferisce alla specie umana classificandola come genere animale.
Il re de l’universo: perifrasi (v. 91). S’intende Dio.
Dove nata fui: anastrofe (v. 97). Sta a significare “dove sono nata”.
Amor, ch’ a nullo amato amar perdona: annominazione (v. 103).
Amor: anafora (vv. 100, 103, 106).
Il disiato riso esser basciato: metonimia (vv. 133-134). L’astratto per il concreto.
Quel giorno più non vi leggemmo avante: preterizione (v. 138).
Come corpo morto cade: similitudine (v. 142). Sta a significare “e caddi come un corpo privo di vita”.