C’è qualcosa di più radicale ed eversivo della rivoluzione? Forse si. O forse no. Ma se dicessimo che è la rassegnazione ad esserlo? Sareste sconvolti o semplicemente perplessi della cosa? Vorrei precisare che si parla di un particolare tipo di rassegnazione: della rassegnazione come estraneità e alterità rispetto al potere.
Si tratta di rassegnare le dimissioni dalla competizione con il sistema ed entro il sistema. Rinunciare a confrontarvisi secondo le regole, gli schemi imposti dal sistema stesso. Sistema rispetto al quale noi soffriamo di una vera e propria Sindrome di Stoccolma. Abbiamo amato ed odiato il sistema. Abbiamo cercato di entrarci, ma spesso è stato lui ad entrare in noi con efficacia dirompente, molto superiore al nostro inserimento. Il braccio di ferro che abbiamo intrapreso si è concluso male, perché in cambio del lavoro e della macchinetta molti hanno perso la libertà.
Tuttavia la riflessione sulla rassegnazione è utile e anticonformista. Chi è veramente disposto a mettere in dubbio la realtà in cui viviamo?
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