di Sergio Mauri
L’epistemologia della scienza sta all’intersezione tra epistemologia e filosofia della scienza. La filosofia della scienza analizza i problemi filosofici della scienza. La logica della scienza è l’analisi dei problemi relativi all’indagine scientifica. La teoria dei numeri naturali ha una struttura assiomatica, come la geometria euclidea. Le strutture assiomatiche sono desiderabili? Spesso non sono possibili, a esempio nelle scienze umane. L’etica, l’estetica, sono discipline assiologiche, cioè, parlano dei fini.
Nella filosofia della scienza abbiamo anche la retorica della scienza, la metafisica della scienza, la teologia della scienza.
Feyerabend scrisse un libro contro il metodo. Sull’argomentazione scrisse Chaim Perelman.
La metafisica è la risposta alla domanda: cosa c’è? Qual è il mobilio del mondo?
Se siamo realisti dobbiamo sapere che non è l’unica metafisica possibile. [leggere Rodney Stark].
La scienza moderna non nasce nemmeno in Grecia, forse a causa delle loro metafisiche, in cui la materia è disordinata. La materia imperfetta non può essere spiegata dalla geometria euclidea.
Nella metafisica cristiana il mondo c’è, creato da un Dio che ha creato anche noi che siamo in grado di comprenderne la “lingua matematica”. La scienza si basa su presupposti metafisici. Il motorino di avviamento della scienza moderna è stata la metafisica cristiana. La scienza oltre ai presupposti ha delle implicazioni metafisiche.
L’estetica della scienza: bellezza e semplicità delle teorie scientifiche. Gli scienziati ne sono attratti forse perché, bellezza e semplicità, sono il profumo della verità.
L’etica della scienza, ormai diffusa, ha una sua articolazione nella bioetica. Ad Alessandria d’Egitto veniva praticata la vivisezione, la praticò Mengele, e fu praticata pure nelle carceri degli USA. Questi sono i problemi etici, anche riguardo l’utilizzazione dei risultati di quegli esperimenti.
Politica della scienza: in cui ci si pone delle domande sul “giusto” ordine politico. Già Platone pensava che la scienza, in una società, fosse preminente. Bacone, nella Nuova Atlantide, pensava al ruolo fondamentale della scienza.
Assiologia e logica della scienza sono fondamentali nell’epistemologia della scienza.
La domanda prima è: che cos’è la conoscenza scientifica? Cos’è la conoscenza? Gilbert Ryle dice che può essere procedurale e proposizionale. Procedurale: risolve un certo problema pratico o teorico. Queste conoscenze si descrivono col linguaggio, ma si trasmettono con l’esempio e l’imitazione.
La conoscenza proposizionale è la conoscenza che una determinata conoscenza è vera (know that). Inizia con Platone. Un soggetto S conosce una proposizione P se e solo se: P è vera. S crede che P sia vera. La credenza di S nella verità di P è giustificata. I termini sono tre: verità, credenza, giustificazione. Termini che vanno definiti.
Se ho una proposizione vera, essa può essere vera o falsa, per cui alle proposizioni vere ne corrispondono altrettante false.
Le credenze possono essere vere non ben giustificate e ben giustificate. Le credenze possono avere vari gradi che, si pensa, si possono misurare con la probabilità, che è l’intensità delle nostre credenze. [vedi fuzzy logic].
≡ sta per ‘uguale per definizione’.
Giustificazione[1]: credenza giustificata: la credenza di S nella verità della proposizione P, se e solo se S ha delle buone ragioni. Le buone ragioni sono connesse alle fonti delle credenze. Fonti: osservazioni, ragionamento, memoria, intuizione, testimonianza.
[1] Il problema di Edmund Gettier (1927-2021) è un problema di teoria della conoscenza, sollevato dal filosofo statunitense Edmund Gettier in un fondamentale articolo del 1963, dal titolo Is Justified True Belief Knowledge? L’articolo, di sole tre pagine, ebbe come effetto quello di riportare la gnoseologia all’attenzione del dibattito filosofico di stampo analitico, e buona parte del successivo lavoro nel settore può essere visto come un tentativo di fornire una soluzione soddisfacente al problema. Scopo dell’articolo è quello di mostrare come le condizioni imposte dalla definizione di conoscenza proposizionale, nella versione più utilizzata all’interno del dibattito gnoseologico, siano condizioni necessarie ma non sufficienti per poter affermare che un soggetto S conosce una proposizione p, e che la definizione è pertanto incompleta.