Fonti specifiche in storia.

Storia-Problemi, fonti, scuole
Il madamato, noto anche come madamismo, si riferisce a una relazione temporanea more uxorio tra un cittadino italiano, prevalentemente soldati, e una donna nativa delle colonie italiane, chiamata madama. Questo fenomeno emerse inizialmente in Eritrea e si diffuse successivamente in altre colonie italiane.

Fonti specifiche di certi periodi storici.

Il fenomeno dell’opinione pubblica è caratterizzante la modernità e la contemporaneità. Nel momento in cui esiste una stampa periodica che alimenta un dibattito pubblico abbiamo un’opinione pubblica.

Il Caffè viene pubblicato a Milano tra gli altri dai fratelli Verri e dal Beccaria. Nasce nella Milano asburgica dove quel patriziato intellettuale può operare e mettere in pratica le proprie idee. Un periodico espressione di un’intellettualità in grado di porsi al centro del dibattito in modo libero. Anche sotto la dominazione asburgica nasce un prodotto editoriale, un capolavoro della letteratura italiana, ispirato all’Illuminismo.

Il giornale di informazione politica, il quotidiano, è un indice delle società in cui c’è e vive.

Hemeroteca Digital spagnola, sui giornali spagnoli dell’Ottocento e Novecento.

In Italia abbiamo delle iniziative di digitalizzazione a livello regionale: la Emeroteca Digitale Braidense del Piemonte.

Quali sono i problemi? Spesso non sono complete. Poi mancano i giornali più importanti dell’Ottocento e Novecento. Un terzo aspetto è quello che i database non sono interoperabili e non tutte le regioni ne hanno fatto uno.

In Internet culturale trovo anche le digitalizzazioni regionali, in parte coordinate.

Carta, microfilm, digitalizzazione sono gli strumenti che abbiamo oggi per lo studio di questo tipo di fonti.

Ci spostiamo ora su altri esempi di fonti. L’evoluzione delle istituzioni laiche ed ecclesiastiche ha avuto una ripercussione sulle (nuove) tipologie di fonti. Le organizzazioni statali hanno sviluppato sistemi di archiviazione, frutto dell’accrescimento dell’esercizio dell’autorità statale. Campi: fisco, amministrazione, difesa. Inoltre, relazioni esterne (diplomazia). Per esempio, alla Farnesina troviamo i documenti relativi agli affari esteri. Per le epoche preunitarie abbiamo gli archivi di Stato. L’archivio di Stato della Repubblica di Venezia conserva le relazioni degli ambasciatori in Senato. Le prime sono interamente accessibili online, su Internet culturale.

Sono testimonianze di prima mano da parte di persone residenti in quei paesi, su forze armate, società, economia, politica.

Coloro che mandavano, come ambasciatori, queste relazioni lo facevano per accreditarsi presso la classe dirigente veneziana in attesa di un ritorno in patria a Venezia. Sono testimonianze di prima mano.

Quella delle missioni diplomatiche sono una tipologia di letteratura di viaggio.

Quando l’India è passata sotto il controllo britannico attraverso gli organismi di controllo britannici, ciò ci ha permesso di avere una documentazione sull’India. Chiaramente dobbiamo chiederci chi ha scritto quelle relazioni, che tipo di cultura aveva, per quali motivi lo faceva.

Questo vale e valeva anche per i quotidiani: chi li scriveva? Che punto di vista avevano su ciò che scrivevano? Di quali fonti usufruivano? Per chi scrivevano? Di chi erano portavoce? Che idee politiche avevano?

Il caso più tipico è quello dell’ambasciata britannica a Pechino –> Lord George Macartney[1], a fine Settecento, 1792-1794. Questa ambasceria ha lasciato anche tracce importanti da parte cinese. Lord Macartney era rappresentante di Giorgio III. La missione fallirà perché di fronte stanno due sistemi culturali molto diversi. Negli ultimi 10 anni l’interesse su questo fatto si è riacceso perché è stato possibile avere ulteriori fonti sul fatto stesso.

Infatti, il dibattito storiografico è tutto alimentato dalla presenza di nuovi punti di vista. Missione Macartney; le fonti aggiuntive: attività preparatoria in Gran Bretagna sulle fonti delle manifatture tessili, eccetera. Perché? Perché i segretari di Stato inglesi si sono detti “quali mezzi possiamo utilizzare per impressionare i cinesi?”. Fu dunque raccolto un campionario di oggetti della capacità inglese in piena rivoluzione industriale. Però non significativo per fare colpo sulla corte cinese. Inadeguato. Il cargo di doni fu preparato poi con doni che potevano essere apprezzati, per esempio gli orologi o la carrozza regalata all’imperatore. La cultura materiale è incorporata nelle merci, nei prodotti.

Sono poi state studiate anche le fonti di parte cinese. Le fonti cinesi mostrano come altissimi funzionari mandarini sapevano della pericolosità di una presenza inglese a Pechino. Per questo l’ambasceria fallì, per ragioni di realpolitik e non di natura culturale (il confucianesimo eccetera). Considerazioni di tipo strategico- militare. Quel rifiuto diede vita a una serie di irrigidimenti reciproci e pavimentarono la strada alla prima guerra dell’oppio.

L’assunzione di punti di vista diversi, lo sguardo trasversale, in tralice, è ciò che fa andare avanti la ricerca storica.

Il saggio più importante sulla Cina è di Henry Kissinger: On China. I primi tre capitoli sono di carattere storico.


[1] Inviato della corona inglese. Prima vi erano andati quelli della Compagnia Inglese delle Indie Orientali.

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About the Author

Sergio Mauri
Blogger, autore. Perito in Sistemi Informativi Aziendali, musicista e compositore, Laurea in Discipline storiche e filosofiche. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Terra d'Ulivi nel 2007 e nel 2011, con Hammerle Editori nel 2013 e 2014, con PGreco nel 2015 e con Historica Edizioni e Alcova Letteraria nel 2022 e Silele Edizioni (La Tela Nera) nel 2023.