Esiste un fenomeno di immigrazione così importante che chiaramente è una fuga da certe realtà contingenti di cui l’Occidente ha parziale (non totale) responsabilità. Dai paesi dell’est al terzo mondo…chi affronta un’avventura simile sta cercando una nuova opportunità e un futuro migliore. Dall’esordio dell’umanità, l’uomo ha adottato una strategia simile, spostandosi secondo le proprie necessità vitali e divenendo stanziale quando le condizioni ambientali glielo permettevano. Questo per sottolineare come sia l’istinto di sopravvivenza (istinto primario della specie) a determinare certe scelte.
Ora…che la situazione sia problematica, è vero. La vecchia Europa e l’Italia in particolare non hanno saputo approntare delle politiche adeguate e ci ritroviamo a tamponare un’emergenza alla meno peggio. D’altra parte, di fronte a questa umanità “in stracci”, non possiamo tacitare le nostre coscienze facendo una donazione ogni tanto ad una di quelle improbabili associazioni che promettono mari e monti e poi svaniscono con il bottino! I governi del vecchio continente, d’altra parte, poco hanno fatto e fanno per migliorare le condizioni di certi paesi, fornendo gli strumenti necessari (da quelli finanziari agli specialisti, ai macchinari, alla tecnologia…) all’auto-realizzazione. Questo senza minimizzare gli sforzi fatti in questa direzione. Buone pratiche ce ne sono state e ce ne sono, tuttavia non sono sufficienti a quanto pare. La gente continua a fuggire, a mettere a repentaglio la propria vita e quella dei suoi cari pure di avere una chance in più!
C’è, tuttavia, un ulteriore discorso da precisare. Il problema rifugiati esiste, ma non è tragico come si vuol far vedere. Ci sono paesi (dall’Iran al Libano, per non parlare di molti paesi dell’Africa…) che hanno il 20 o il 30% della popolazione composta da rifugiati! Noi ci lamentiamo per 20 mila presenze! Ci sentiamo superiori a chi soffre molto di più il problema rifugiati, peraltro paesi che non hanno bombardato i paesi da dove arrivano quei rifugiati!
In Italia, poi, si dice che non c’è spazio, per accogliere rifugiati o immigrati. Sarà, però in Bangladesh, in un’area che è quella dell’Italia, ci sono 180 milioni di abitanti, tre volte quelli dell’Italia stessa. Sarebbe bene che certi politici si mettessero a studiare la geografia e la demografia mondiali, invece di dire cazzate.
Be the first to comment on "Globalizzazione e immigrazione."