Il dialogo platonico Gorgia, scritto probabilmente attorno al 386 a.C., è uno dei più importanti e complessi tra i dialoghi giovanili di Platone, e ha come tema centrale la retorica e il suo ruolo nella politica e nella vita morale dell’uomo. Attraverso una serie di confronti serrati tra Socrate e tre interlocutori — Gorgia, Polo e Callicle — Platone esplora la natura della retorica, la giustizia, il potere e la felicità, mettendo in luce le implicazioni etiche e politiche di queste tematiche.
Argomento e struttura.
Il dialogo si apre con Socrate e il suo discepolo Cherefonte che, giunti in ritardo a un’orazione di .Gorgia, incontrano Callicle, giovane aristocratico e ospite di Gorgia. Socrate, invece di ascoltare il discorso già concluso, preferisce interrogare direttamente Gorgia sulla natura della retorica, dando così inizio a un dibattito che si articola in tre parti principali:
- Socrate vs. Gorgia: Socrate cerca di definire la retorica, mettendo in discussione la sua natura e funzione. Gorgia sostiene che la retorica sia una tecnica neutra, capace di persuadere sia il bene che il male, mentre Socrate la critica come una forma di adulazione e inganno che non conduce alla vera felicità.
- Socrate vs. Polo: Polo, discepolo di Gorgia, difende la retorica come arte della persuasione finalizzata al successo politico e giudiziario. Socrate risponde con una critica più approfondita, sostenendo che la retorica è un’abilità priva di vera conoscenza e che il potere ottenuto con essa è ingiusto e dannoso per l’anima.
- Socrate vs. Callicle: Callicle rappresenta la posizione più radicale e spregiudicata, sostenendo la legge del più forte come legge naturale e affermando che la felicità consiste nell’assecondare i propri desideri senza limiti morali. Socrate confuta questa dottrina, ribadendo che l’ingiustizia rende infelice chi la pratica e che la vera felicità deriva dalla giustizia e dalla moderazione.
Il dialogo si conclude con un mito escatologico in cui le anime dei giusti e degli ingiusti vengono giudicate dopo la morte, con i primi destinati all’isola dei beati e i secondi al Tartaro, sottolineando così l’importanza della giustizia anche nell’aldilà.
Temi principali.
La retorica come tecnica e come arte.
Nel Gorgia, la retorica è inizialmente presentata come un’arte della persuasione, capace di influenzare l’opinione pubblica e di garantire il successo politico e giudiziario. Gorgia e i suoi discepoli la difendono come una competenza neutra, che può essere usata per il bene o per il male. Socrate, invece, la critica severamente, definendola un’abilità priva di vera conoscenza e fondata sull’adulazione e sull’inganno, che non mira alla verità ma solo all’apparenza e al potere.
La giustizia e la felicità.
Il dialogo affronta profondamente il rapporto tra giustizia e felicità. Socrate sostiene che l’ingiustizia non può portare alla vera felicità, perché chi commette ingiustizie è interiormente corrotto e infelice. Callicle, al contrario, nega questa visione, sostenendo che la giustizia è una convenzione sociale che favorisce i più deboli e che la vera natura umana è quella di dominare e soddisfare i propri desideri senza freni morali. Socrate confuta questa posizione, difendendo una visione etica in cui la giustizia è una virtù indispensabile per una vita buona e felice.
Il potere e la politica.
Il Gorgia è anche un dialogo politico che mette in guardia contro l’uso distorto della parola e del potere nella democrazia. La retorica, se usata senza giustizia, può diventare uno strumento di dominio e inganno, pericoloso per la comunità politica. Socrate propone un modello di vita e di politica fondato sulla verità, la giustizia e la moderazione, opponendosi alla tirannia del più forte e all’arbitrio dei potenti.
Significato filosofico e collocazione.
Il Gorgia rappresenta un passaggio cruciale nella filosofia platonica, segnando la transizione dai dialoghi giovanili, in cui Socrate confuta le opinioni altrui con ironia e maieutica, a quelli della maturità, in cui Platone formula una propria visione positiva e sistematica della filosofia e della vita buona. Il dialogo anticipa temi fondamentali che saranno sviluppati nella Repubblica e in altri testi, come la natura della giustizia, il ruolo della filosofia nella politica e la critica della retorica come mera abilità persuasiva.
Inoltre, il Gorgia ha una forte attualità, poiché affronta il problema del potere della parola nella politica e nella società, evidenziando come essa possa essere usata tanto per il bene quanto per il male, e come la responsabilità morale sia imprescindibile per chi detiene tale potere.
In sintesi, il Gorgia di Platone è un dialogo ricco e profondo che, attraverso il confronto tra Socrate e i suoi interlocutori, indaga la natura e la funzione della retorica, la relazione tra giustizia e felicità, e il corretto uso del potere politico, proponendo una visione filosofica che ancora oggi stimola riflessioni sul linguaggio, l’etica e la politica.