Il problema è il seguente: ad alcuni intellettuali dei media mainstream (le solite corazzate giornalistiche) vengono impartite delle direttive, con questi concordate, atte a costruire (soprattutto rivisitando percorsi ideologici passati) un nuovo modello di riferimento culturale da servire bello e pronto ai popoli occidentali. Quindi, il solito “noi contro loro”, la “nostra civiltà” contro la “loro barbarie”. Con una prosa da terza elementare (con tutto il rispetto per la terza elementare!) ci viene propinato un vademecum di superiorità con il quale dovremmo lavare le nostre colpe o responsabilità e ripulire le nostre anime dall’instancabile lavorìo quotidiano consistente nel guerreggiare col nostro simile. Sarebbe la continuazione di quanto chiamano “sana concorrenza”. Il tutto mentre ci viene detto che dovremmo diffidare delle élite. Ma che cos’è allora questo vademecum se non l’assunzione di parametri elitari che vedrebbe tutti noi, anche chi non sa far di conto, come gli unici possessori di una giusta cultura e di giusti valori?
Riusciranno i nostri prodi a rilanciare definitivamente il pogrom come forma di lotta a scala continentale?
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