E’ di qualche giorno fa la notizia della richiesta di condanna di Abu Omar a sei anni di carcere per terrorismo. Omar risponde che l’accusa richiesta serve a giustificare la grazia al colonnello della CIA Joseph L. Romano III. Sicuramente la richiesta di condanna singolare, visto che pendeva sulla CIA stessa la condanna a risarcire 1.000.000 di € all’imam egiziano.
Ripercorriamo velocemente il caso Omar. A ideare il rapimento di Abu Omar, il 17 febbraio 2003 a Milano, fu Jeff Castelli, capo della Cia in Italia, che contattò e coinvolse il Sismi. Lo afferma, in una intervista al Sole 24 Ore, uno 007 statunitense “coinvolto nell’operazione” di cui non viene fatto il nome.
Conferma la natura “non consensuale” dell’azione, che non fu dunque una messinscena ma effettivamente una ‘extraordinary rendition’. Aggiunge: “Certo che gli italiani ne erano al corrente”. Quali italiani? “Il Sismi. Fu lo stesso capocentro della Cia in Italia, Jeff Castelli – risponde lo 007 – a chiedere il loro beneplacito”. E questo perche’ “quella di rapire Abu Omar fu una sua idea”, anche se a Langley, il quartier generale della Cia non ne erano ‘entusiasti’ visto che “Abu Omar non era considerato una priorità”.
Sta di fatto che, secondo lo 007, Castelli “parlò prima con il numero due del Sismi (Marco Mancini ) e in seguito si recò con lui a Forte Braschi”. Alla fine “ebbe il beneplacito del Sismi. E, con quello, Castelli ebbe anche il consenso di Langley. Lady, il suo vice responsabile della Cia a Milano, non era invece affatto favorevole”, anche se “fu costretto ad obbedire” e poi “decise di andare in pensione anticipata”.
Lo 007, dopo aver affermato che il maresciallo dell’Arma Luciano Pironi, che partecipo’ al sequestro, aveva già avuto contatti con la Cia “dalla meta’ degli anni 80″, afferma che gran parte dei nomi degli agenti Cia trapelati “sono alias, sono fasulli”. Poi ammette che nell’operazione “sono stati fatti degli errori. Sono state lasciate troppe tracce. Il punto è che avendo l’assenso dei Servizi e di conseguenza del governo locale, non c’era di che preoccuparsi… Sapendo di avere l’ok istituzionale si e’ abbassata la guardia”.
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