Chi è Chico Forti
Chico Forti, il cui vero nome è Enrico Forti, è un ex velista e produttore televisivo italiano nato a Trento l’8 febbraio 1959. È stato protagonista di un controverso caso giudiziario negli Stati Uniti, dove è stato condannato per omicidio nel 2000 e ha scontato oltre 20 anni di carcere prima di essere trasferito in Italia nel maggio 2024 .
Carriera Sportiva
Forti è stato un atleta di successo nel windsurf, partecipando a numerosi campionati europei e mondiali tra il 1980 e il 1982. Ha vinto diverse gare, tra cui l’Euro Funboard Cup sul Lago di Garda nel 1981 e il “Lake Tahoe” 32 km in California nel 1985. È stato uno dei primi al mondo a eseguire il looping (salto mortale all’indietro completo con la tavola da windsurf) a Diamond Head, Hawaii, nel 1985 .
Caso Giudiziario
Nel 1998, Forti fu arrestato a Miami con l’accusa di omicidio nel corso di altro crimine. L’accusa sosteneva che avesse ucciso Dale Pike, che si stava accorgendo di una presunta truffa di Forti per acquisire un hotel a un prezzo molto inferiore al valore di mercato. Nel 2000, Forti fu condannato per omicidio negli Stati Uniti, nonostante abbia sempre dichiarato di essere vittima di un complotto .Dopo oltre 20 anni di detenzione, nel maggio 2024 Forti è stato trasferito in Italia per scontare la pena rimanente. Tuttavia, il 5 luglio 2024 la Procura di Verona ha aperto un fascicolo su di lui quando un detenuto del carcere di Montorio ha dichiarato di aver sentito una conversazione in cui Forti avrebbe chiesto di “mettere a tacere” Marco Travaglio, Selvaggia Lucarelli e Aldo Di Giacomo, segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria, promettendo favori una volta scarcerato e candidandosi con il centrodestra.
Forti, come già accennato, è stato accusato di omicidio nel 1998 negli Stati Uniti. Le principali accuse mosse contro di lui includono:
- Omicidio di Dale Pike: Forti è stato accusato di aver ucciso Dale Pike, un uomo che stava scoprendo una truffa che Forti aveva orchestrato per acquisire un hotel a un prezzo notevolmente inferiore al suo valore di mercato. L’accusa sosteneva che Forti avesse agito come istigatore e in compartecipazione con altre persone non identificate, provocando la morte di Pike in un contesto di crimine premeditato.
- Prove circostanziali: la condanna di Forti, avvenuta nel 2000, si basava su prove circostanziali ritenute deboli e confuse. Molti critici del processo hanno sostenuto che non vi fossero prove forensi concrete che collegassero Forti direttamente all’omicidio, e che il verdetto fosse stato emesso senza un fondamento solido.
- Movente contestato: durante il processo, il movente dell’omicidio era legato a una presunta truffa, ma Forti era già stato prosciolto da accuse di frode in un caso precedente. Questo ha sollevato dubbi sulla coerenza delle accuse e sulla legittimità del processo.
Forti ha sempre dichiarato la sua innocenza, sostenendo di essere vittima di un complotto e di irregolarità nel processo. Nonostante le sue dichiarazioni e le critiche al processo, le sue richieste di revisione sono state sistematicamente rifiutate nel corso degli anni