La musica e la letteratura.
La letteratura italiana.
1. Un quadro d’insieme.
1.1 I nuovi generi letterari.
Rivisitazione dei classici, inizialmente più libera, poi sempre più soggetta a necessità normative.
1.2 La “questione della lingua” e i modelli di poetica.
Le Prose della volgar lingua di Bembo. La questione di quale volgare usare viene ripresa nel Cinquecento. Pietro Bembo fornisce la svolta nel dibattito. Sono proposti Petrarca per la poesia e Boccaccio per la prosa, così come gli umanisti proponevano, per il latino, come modelli Cicerone e Virgilio. Egli non propone il Dante della Commedia poiché i suoi registri sono molteplici.
Le proposte alternative.
A Bembo si opposero: i fautori della lingua cortigiana; i sostenitori dell’uso del fiorentino vivo e contemporaneo. Tra i primi troviamo Baldassarre Castiglione, Giovan Giorgio Trissino e Mario Equicola. Tra i secondi troviamo Machiavelli.
L’anticlassicismo.
Pietro Aretino e Francesco Berni sfruttarono la lingua sul piano espressivo. Teofilo Folengo coltiva il ‘linguaggio maccheronico’.
Il dibattito sulla Poetica di Aristotele.
Questo dibattito si proponeva la fondazione di un sistema di regole da applicare ai generi letterari. Aristotele non aveva elaborato vere e proprie regole sui generi letterari, ma piuttosto osservazioni. Nel Cinquecento, tuttavia, alle semplici osservazioni di Aristotele vennero aggiunte delle norme. Per il teatro, per quanto riguarda l’unità di azione, ne vennero aggiunti due, quelli di unità di tempo e dell’unità di luogo. Anche la suddivisione aristotelica in dramma e narrativa fu sostituita da un’altra con tre grandi modalità di scrittura: l’epica, il dramma e la lirica.
2. La poesia.
2.1 Poeti petrarchisti e antipetrarchisti.
Pietro Bembo, Giovanni Della Casa.
In quest’epoca fioriscono le poetesse, di solito della corrente petrarchista: Vittoria Colonna, Veronica Gambara, Isabella di Morra, Gaspara Stampa, Veronica Franco.
Fuori (parzialmente) dal petrarchismo abbiamo Luigi Tansillo. Originalissimo, anche se nel solco petrarchista, Galeazzo di Tarsia.
Michelangelo Buonarroti nella sua attività di poeta e letterato si rifà in parte in Petrarca, ma anche al Dante della Commedia e delle Rime petrose.
Antipetrarchista fu Francesco Berni.
2.2 Poemetti e poemi.
Petrarca è il modello per la lirica del Cinquecento; i classici greci e latini costituiscono i modelli per la poesia idillica e didascalica. Teocrito e Ovidio per l’ispirazione mitologica e idillica, Virgilio, Esiodo e Varrone per quella didascalica.
2.3 La poesia “maccheronica”. Folengo.
Folengo nella contrapposizione tra campagna – sede di forze vitali – e città – sede di convenzioni artificiali, ipocrisia, del privilegio immeritato, trova la sua cifra stilistica.
3. La prosa.
3.1 I generi della prosa. La novella.
Matteo Maria Bandello.
Novelliere cinquecentesco più significativo e conosciuto. Sono sue 214 novelle.
Giovan Francesco Straparola riscopre la fiaba. Luigi da Porto, novella su Romeo e Giulietta.
3.2 La storiografia.
Francesco Guicciardini, Niccolò Machiavelli, Iacopo Nardi, Benedetto Varchi, Giovanni Botero.
3.3 Biografia, autobiografia ed epistolografia. I “poligrafi”. Giorgio Vasari autore di Vite de’ più eccellenti architetti, pittori e scultori italiani da Cimabue insino a’ tempi nostri.
Benvenuto Cellini (autore di Vita, autobiografia).
Leon Battista Alberti (anch’egli autore di un’autobiografia intitolata Vita).
Epistolografia: Annibal Caro.
Letteratura di viaggio: Filippo Sassetti.
Poligrafi: Pietro Aretino.
3.4 Il dialogo. Il Libro del Cortegiano di Castiglione. Baldassarre Castiglione costruisce un ideale di vita elegante e raffinata, partendo dallo stile di vita di corte e dalla lingua lì parlata.
Il Galateo.
Scritto da Giovanni Della Casa su ispirazione di Galeazzo Florimonte vescovo di Sessa. Nel dialogo si dimostra la superiorità della ragione sulle passioni.
- Il Teatro.
Ludovico Ariosto (Cassaria), Machiavelli (Mandragola). Rinasce la commedia e la tragedia.
I principali autori di commedie.
Autori: Bernardo Dovizi detto il Bibbiena, Annibal Caro, Pietro Aretino.
Ruzante (Angelo Beolco).
Fa sempre ricorso al proprio dialetto. Fonda la sua opera sulla contrapposizione antropologica fra campagna e città.
La nascita della Commedia dell’Arte.
Il testo perde di importanza. Agli attori il compito di improvvisare dialoghi e battute.
I principali autori di tragedie.
Giovan Giorgio Trissino, Giambattista Giraldi Cinzio (per la tragedia invoca il modello di Seneca), Pietro Aretino, Pomponio Torelli.
Il dramma pastorale.
Evoluzione della poesia e della favola bucolica.
Battista Guarini (Pastor fido, emulazione dell’Aminta di Tasso).
Il melodramma.
Unione di musica al testo drammatico.