Mi ritrovavo a scrivere su Instagram sugli effetti, visibili ed immediati, del #coronavirus. Un po’ scherzosamente, scrivevo questo:
Effetto 1: risparmio pensioni. Effetto 2: annullamento referendum. Effetto 3: visibilità a Zingaretti. Effetto 4: oscuramento di tutte le altre notizie. Effetto 5: affossamento dell’economia italiana.
Gli eventi, però, al di là del mio commento, mi stanno sorprendendo parecchio e non parlo solo di personaggi più o meno famosi contagiati o di coloro che vogliono sfuggire dalle zone rosse. Sto parlando, soprattutto, delle rivolte nelle carceri e della richiesta di amnistia. A questo proposito non credo che proibire i colloqui (i detenuti non hanno contatti fisici con i parenti) sia una soluzione ragionevole, ma purtroppo non faccia altro che provocare (come è stato) chi vive la coercizione del carcere (a prescindere dalle idee che si hanno sull’istituzione stessa).
Detto questo, oltre alle rivolte carcerarie che da anni non avvenivano, dobbiamo ragionare anche sulla situazione della sanità e della scuola. La sanità stà chiaramente subendo il contraccolpo maggiore da questa situazione, un po’ per ovvi motivi, un po’ per l’impreparazione e la mancanza di fondi. Sulla sanità infatti si sta abbattendo da molto tempo ormai un’austerità (i famosi tagli) che non può portare bene, essendo la salute un bene pubblico da tutelare con ogni mezzo.
La scuola, da parte sua, anche’essa colpita duramente dai tagli resisi necessari per la crisi capitalistica (come in tutti i campi sociali) è il luogo principe dove si manifestano i paradossi più grandi: a scuole chiuse il personale docente e ATA deve comunque occuparsi della sanificazione, del riordino (pure gli insegnanti, sembra) degli ambienti senza avere i mezzi idonei e spesso nemmeno l’adeguata formazione.
Un po’ di impreparazione, un po’ di limiti culturali, dopotutto siamo un popolo che non si confronta con i problemi veri da un po’ di tempo. Questa penso sia la cifra delle risposte del governo, da una parte, e della popolazione dall’altra. Tuttavia, questo “nuovo corso” nei rapporti sociali sedimenterà e non scomparirà immediatamente con la patologia. Anzi, dal mio punto di vista aprirà un “nuovo corso” nei rapporti sociali. Poi, come si sa, da cosa nasce cosa. Ciò che è sicuro è che seguirà una recessione più forte di quella che già si era prevista.
Tutto è cominciato dai pipistrelli e forse dai pangolini, dai loro escrementi. Si tratta quindi di una patologia che proviene dal mondo animale (come in molti casi in passato è stato) ed è passata a noi umani. Una cosa del tutto normale: è così che la nostra specie è arrivata fin qui, grazie al rafforzamento attraverso patologie prese dagli animali che hanno sterminato una parte della popolazione e rafforzato quella restante. Di sicuro quest’esperienza (una cosa nuova che non abbiamo mai visto in realtà, nemmeno al tempo della SARS) deve farci riflettere, poiché potrebbe ripresentarsi l’anno prossimo o negli anni seguenti al prossimo. Dovrebbe anche farci capire meglio come reagiscono i nostri connazionali in situazioni di pericolo. Cosa che potranno capire meglio coloro che hanno raccolto i dati dei nostri telefonini e della nostra attività sul web di questi ultimi due mesi.