di Sergio Mauri
È un movimento artistico e letterario nato in Francia e sviluppatosi in Europa a partire dalla seconda metà del 1800 che si contrappone alla razionalità del POSITIVISMO scientifico e del NATURALISMO. Il termine DECADENTISMO deriva dall’aggettivo francese “Décadent”, utilizzato dal poeta francese Paul Verlaine. Il termine ha due significati: quello negativo, usato dalla critica in senso dispregiativo riferito alla nuova generazione dei POETI MALEDETTI che davano scandalo rifiutando la morale borghese e quello positivo inteso come nuovo modo di pensare, come diversità ed estraneità rispetto alla società borghese. Tutto questo porta inevitabilmente al crollo del POSITIVISMO e all’esaltazione dell’IRRAZIONALITA’, atteggiamento influenzato, a sua volta, dalla corrente filosofica dell’ESISTENZIALISMO. L’ESISTENZIALISMO mette in rilievo il seguente aspetto: l’uomo tende a interrogarsi su di sé, sui suoi bisogni, sui suoi desideri assai più di quanto si occupi della realtà fisica o naturale. Molto importante, in questo contesto culturale, la PSICOANALISI di Freud che fu interpretata come una base scientifica del DECADENTISMO in quanto riusciva a spiegare i vari impulsi inconsci che erano alla base della creazione poetica e letteraria di ogni artista decadente. L’artista si rende conto che la realtà non è conoscibile attraverso le teorie scientifiche. Inoltre, ha la consapevolezza di non essere più fondamentale per la società nel trasmettere valori, ma prova piuttosto un senso di impotenza sentendosi relegato e marginale. Si limita, dunque, a dare sfogo al proprio sentire. Molto importante sarà anche l’influenza del concetto del “SUPERUOMO” introdotto dal filosofo Nietzsche che verrà spesso interpretato in modo distorto e superficiale (poetica di D’Annunzio-propaganda nazista, ecc.).
DECADENTISMO IN ITALIA
In Italia si individuano sostanzialmente due periodi distinti di DECADENTISMO.
- D’Annunzio, Pascoli, Fogazzaro: coscienza della crisi (Simbolismo pascoliano – Panismo ed Estetismo dannunziano).
- Pirandello, Svevo e Borgese: la coscienza della crisi è ormai acquisita e la realtà viene sottoposta ad una critica molto lucida e distruttiva.