di Sergio Mauri
In questo articolo mi voglio occupare del rapporto tecnologia/informazione e quindi del rapporto tecnologia/società. Me ne occuperò ancora, visti gli esempi quotidiani di questo nuovo corso del mondo dell’informazione (dei media) improntato alla costruzione di dossier, virtualmente su ognuno di noi, piuttosto che a informare i cittadini. Un esempio tipico di questo rapporto (perverso) tra tecnologia e informazione è il trattamento riservato ultimamente alla premier finlandese Sanna Marin.
Lo squadrismo mediatico, veicolato dai vecchi e nuovi media, si esplicita benissimo nell’esemplare caso della premier finlandese Sanna Marin. Fatti banali, notizie create dal nulla, scoop assurdi, semplici feste trasformati in casi di Stato. Evidentemente viene usato un particolare tipo di informazione per tenere occupati tutti noi, in vista dell’aumento delle bollette. Veicolare pubblicità, attraverso un interesse fittizio, prodotto di scoop fittizi, è il lucroso sport di testate e media online per lo più decotti, ma che con questi mezzi cercano di ripigliare fette di mercato sparite e irrecuperabili. È sintomatico che Repubblica faccia sapere, nelle sue statistiche ufficiali, che il 30% degli italiani legge le sue notizie, anzi del suo gruppo editoriale. Le legge dal telefonino, di solito senza abbonamento ed è questo il business, collegato alla pubblicità. Le fette di mercato perse sono prima di tutto a causa del calo drastico di lettori. E, sembra, non si recupereranno lettori con notizie “normali”, ma solo con scoop e iperboli fatti passare per notizie.
Checché ne dicano i politici o i loro sodali, a oggi non esistono leggi in grado di tutelarci in casi del genere, casi che si possono rubricare come mare di fake news, poiché la libertà di stampa ed espressione viene ormai usata come un orbace sulla psiche delle persone e difficilmente, in una giungla del genere, è possibile bloccare un meccanismo cosi utilmente rodato. Ho scritto fake news non a caso, perché come potremmo altrimenti chiamare questa costruzione dal nulla di un caso buono per l’estate?