1.La vita.
Nasce a Genova il 14 febbraio 1404. È figlio illegittimo, segue il padre mercante. Alla sua morte incorre in problemi economici. Li risolve prendendo gli ordini. Studia l’architetto latino Vitruvio. Si stabilisce a Firenze dove conosce Filippo Brunelleschi, Donatello, Leonardo Bruni, Poggio Bracciolini, Paolo dal Pozzo Toscanelli, Cristoforo Landino. Realizza il Tempio Malatestiano a Rimini, la facciata di Santa Maria Novella e Palazzo Rucellai a Firenze (l’unico edificio civile disegnato da Alberti). Le chiese di S. Andrea e S Sebastiano a Mantova.
2.I “Libri della famiglia”.
Sono un trattato in forma di dialogo composto da un Prologo e 4 libri. Per Alberti i motori del mondo sono: la virtù e la fortuna. I libri sono in volgare.
3.Altre opere.
Alberti fu scrittore bilingue, latino e volgare. Fu scrittore eclettico. In latino: Philodoxeos fabula. In volgare: Deifira; Ecatonfilea. In latino: il trattato De commodis litterarum atque incommodis. In latino: le prose Intercoenales. In latino e italiano: De pictura. In latino: Apologi (sono cento brevi favole). Tra il 1437 e il 1442 scrive la Grammatica della lingua toscana, la prima grammatica in volgare. In quest’opera, diversamente da Dante e dagli altri umanisti, egli dimostra che anche il volgare, come il latino, ha una propria struttura grammaticale. Dante e gli umanisti pensavano che il volgare fosse una lingua regolata solo dall’uso, senza strutture e regole.
Il dialogo Momus è una profonda satira sulle ingiustizie e disordine del mondo.
Il suo capolavoro di architettura è del 1452: De re aedificatoria. Si occupa anche di crittografia nel De componendis cifris.