Quando il sistema, nel suo insieme, da Seattle a Kiev ha scelto la configurazione politica di destra, con l’articolazione ideologica conseguente, si deve innanzitutto prenderne atto.
In Italia, l’establishment e l’élite (il sistema) hanno dimostrato di non aver bisogno della sinistra. Quando ne avranno nuovamente bisogno, magari per risolvere i problemi creati dal sistema stesso, la farà rinascere sfruttandone le capacità e le conoscenze.
La causa principale dei problemi della sinistra ha un perché ed un nome: l’ipoteca chiamata PCI. Non è un caso che il più grande PC europeo abbia lasciato, nel paese dove è nato e si è dissolto, il nulla a sinistra. In nessun altro paese europeo, infatti, la sinistra è in condizioni così pessime. La presenza di un PC così forte e responsabile nei confronti del sistema repubblicano, occidentale e leale al capitalismo, ha impedito uno sviluppo diverso a sinistra e di sinistra. Il PCI ha annientato tutto ciò che era fuori di lui e di sinistra. Cosa che in altri paesi non è avvenuta, lasciando uno spazio politico in grado di germinare.
Da noi no. Il controllo di Mosca; gli accordi granitici di Jalta; il caso Moro; la difesa oltranzista della democrazia, dell’atlantismo e “l’ombrello protettivo della NATO”. Altro che Patto di Varsavia. Il PCI ha investito enormi energie nel dimostrarsi leale all’Occidente e allo schieramento atlantico, condizioni peraltro, della sua esistenza. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, soprattutto di quelli che alla sinistra hanno creduto.
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